Aprirà nei primi giorni di Ottobre l’Asilo Nido comunale “Santa Maria Goretti” di via San Nicola, e lo farà ampliando l’offerta del servizio ai cittadini, in particolare le famiglie i cui coniugi esplicano una attività lavorativa, e nei casi previsti dall’avviso pubblico già emanato lo scorso luglio per le preiscrizioni (bambini da zero a tre anni, le cui famiglie vivono in abitazioni igienicamente carenti o ubicate in zone malsane; ai figli di reclusi; ai bambini che sono orfani o figli di madre nubile; ai figli di lavoratore iscritto nelle liste dei disoccupati; ai figli di madri lavoratrici; ai figli di lavoratore emigrato all’ estero o in altre regioni d’Italia; ai bambini appartenenti a famiglie numerose).
L’Amministrazione comunale e la maggioranza che la sostiene, come sempre sensibili alle istanze del territorio, hanno infatti deciso, alla luce di voci infondate che volevano una possibile chiusura dell’Asilo Nido e la scomparsa del servizio, di allargarne, al contrario, l’attività anche nel pomeriggio, sino alle ore 17:00, e non più alle 14:00, com’era sino ad oggi. È stato lo stesso sindaco Paolo Amenta ad avanzare la proposta, e a prospettare, tra l’altro per i prossimi anni, l’adesione del Comune ai programmi previsti dal Fondo di Coesione Nazionale per l’occupazione e i servizi agli anziani e all’infanzia, al fine di migliorare, attraverso la nuova programmazione del Distretto Socio-Sanitario, un servizio importante per il territorio.
Nei giorni scorsi il sindaco Amenta, oltre a raccogliere le sollecitazioni in tal senso da parte di gruppi di cittadini, considerato che a tutt’oggi sono appena 14 i bambini iscritti, aveva anche incontrato proprio su questo argomento, il segretario della Cgil di Canicattini Bagni, Salvo la Rocca, su richiesta della stessa organizzazione sindacale, che a sua volta proponeva oltre all’ampliamento dell’orario sino alle 17:00, con la prevista turnazione del personale, anche la reintroduzione di una terza fascia di reddito, per soddisfare le esigenze anche dei “redditi bassi” di precari, lavoratori part-time, disoccupati, cassintegrati e in mobilità (attualmente le fasce sono due: da 0 a 13000 ISEE con una retta di 160 euro mensili; e da 13001 in su con una rette di 240 euro mensili).
Anche su quest’ultima proposta l’Amministrazione e il sindaco Paolo Amenta hanno dichiarato la loro disponibilità a rivedere le rette, già tra l’altro le più basse di tutta la provincia, nonostante il Comune di questo servizio riesca ad incassare una percentuale bassissima dei costi. L’assessore al Welfare, Marilena Miceli, si è già messa all’opera per predisporre tutti gli atti necessari, ad iniziare da una nuova ridistribuzione del Fondo dei Dipendenti, per l’espletamento delle turnazioni del personale, e ad impegnare nel Bilancio del Comune le risorse per i costi di gestione allargati anche al pomeriggio. Nello stesso tempo verrà data comunicazione alla cittadinanza della riapertura delle iscrizioni con il servizio sino alle ore 17:00.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo