Canicattini: Si è tenuta stamane la riunione dei sindaci “ribelli” che non arretrano davanti Sai8

Comune di Canicattini su riunione di stamane tra i sindaci che non hanno consegnato gli impianti idrici a Sai8:

“Com’era stato annunciato nei giorni scorsi dal vice presidente dell’Ato Idrico, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, si è tenuto questa mattina nel Palazzo Comunale della cittadina canicattinese, l’incontro di tutti gli 11 sindaci dei Comuni che non hanno consegnato gli impianti idrici e fognanti al gestore SAI8, dopo le richieste risarcitorie, per circa 100 milioni di euro, notificate da SAI8 ai Comuni, ai sindaci, quelli attuali ed anche ai predecessori, come nel caso di Avola, e ai dirigenti degli Enti che, come sostenuto ormai da anni, contestano al gestore tutta una serie di inadempienze contrattuali, ad iniziare dalla mancata attuazione degli investimenti, alla presentazione del “contratto di finanziamento” a garanzia dei 500 milioni di euro di lavori che si sarebbero dovuti realizzare nei 30 anni di gestione e mai iniziati, sino al pagamento dei canoni.

Insieme ai sindaci (presenti: Luca Cannata di Avola assieme al suo predecessore Tonino Barbagallo, Giuseppe Giansiracusa di Buscemi, Paolo Amenta di Canicattini Bagni, Nello Pisasale di Cassaro, Michelangelo Giansiracusa di Ferla, Pippo Cannata di Melilli, Carlo Scibetta di Palazzolo Acreide, Antonino Savarino di Rosolini, Enzo Buccheri di Sortino), e ai loro dirigenti degli Uffici Tecnici citati, questa mattina erano presenti anche il collegio di legali che difende i Comuni, il professore Salvatore Mazza, e gli avvocati Felice Giuffrè ed Emanuele Tringali, oltre al presidente del Consiglio Comunale di Canicattini Bagni, Antonino Zocco, che in questi giorni ha chiesto ai colleghi degli altri Comuni l’approvazione di una mozione a sostegno della battaglia dei sindaci per l’acqua pubblica.

Insieme sono state stabilite le linee difensive per quanto riguarda le citazioni risarcitorie, la cui prima udienza è stata fissata per il prossimo 28 Ottobre. Nell’attesa il TAR dovrebbe pronunziarsi sul ricorso fatto dai Comuni “ribelli”, assieme a due Comuni che gli impianti hanno consegnato come Floridia e Solarino, per dichiarare l’inefficacia del contratto con SAI8 (la cui prima ed unica mandataria, Sogeas, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Siracusa, il 17/07/2012 con sentenza n. 41/2012), che lo stesso gestore, come ancora una volta hanno ribadito nell’incontro di stamane i primi cittadini, ha più volte violato, soprattutto nei punti cardini, costringendo in questi anni i Comuni a fare ricorso, come sottolineato questa mattina, “agli strumenti del controllo di legalità che sono i Giudici”.

Dunque, i primi cittadini che non si sono piegati a SAI8, non hanno intenzione di indietreggiare, neanche di fronte a quella che è stata definita una nuova “minaccia attraverso azioni giudiziarie tendenti ad impaurire i Comuni nel loro insieme, e anche singolarmente, citando i sindaci e i loro dirigenti, nel tentativo di spaccare il fronte”. Ma il fronte, com’è chiaramente emerso dall’incontro e dal confronto di questa con il collegio difensivo, al contrario, si rafforza ancora di più, convinti delle ragioni di difendere il principio dell’acqua pubblica, come garantito dal Referendum votato da oltre il 90% degli italiani, e come sancito dalla recente legge n.2/2013 della Regione Siciliana che scioglie gli Ato e svincola i Comuni dall’obbligo di consegnare gli impianti.

Per sindaci, dirigenti e legali, che metteranno insieme le sinergie, il ricorso al risarcimento da parte di SAI8 è un chiaro segno di “debolezza”, nel tentativo di costringere i Comuni a consegnare gli impianti prima dell’approvazione della Legge di iniziativa popolare, votata da decine di Consigli Comunali che hanno uniformato i loro Statuti riconoscendo l’acqua come “bene pubblico”, già passata dalla Commissione all’ARS e pronta per andare al voto d’aula.

E proprio per avere un quadro completo delle varie realtà esistenti in Sicilia, nei giorni scorsi la IV Commissione Ambiente dell’ARS aveva voluto sentire in audizione il sindaco Paolo Amenta nella sua veste di vice presidente dell’Ato Idrico, e il gestore SAI8 che, in quella occasione, si è rifiutato di sedere allo stesso tavolo del primo cittadino di Canicattini Bagni, in quanto rappresentante degli 11 Comuni “ribelli”.

Alla Commissione, Amenta, nel ricostruire tutta la vicenda, aveva anche ricordato come il contratto del quale si chiede la “nullità” per inadempienze, sia anche frutto di una modifica delle condizioni del bando (la riduzione alla triennalità per le garanzie, dopo l’avvenuta assegnazione della gara), attraverso la delibera n.3/2007 del Consorzio Ato, che il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con sentenza n.290/2011, ha annullato in violazione del principio di par conditio.

«Se SAI8 voleva la conferma della compattezza del fronte dei Comuni che non hanno consegnato gli impianti – ha dichiarato questa mattina il vice presidente dell’Ato, Paolo Amenta – la risposta arriva dall’incontro di stamane dove sindaci e dirigenti, hanno deciso, assieme al loro collegio difensivo, di non lasciarsi intimorire dalle richieste di risarcimento che per noi non hanno motivo di esistere, convinti come siamo dell’inefficacia del contratto che, non noi, ma SAI8, ha violato.

L’altra risposta, adesso, deve arrivare dai Consigli Comunali di tutta la provincia, ai quali, come Consiglio Comunale di Canicattini Bagni, abbiamo chiesto di approvare una mozione di sostegno della lotta dei sindaci a difesa dell’acqua pubblica e di pensare ad un’altra grande manifestazione in piazza assieme alle associazioni, alle forze sociali e politiche e ai cittadini. Un’altra risposta, infine, potrebbe arrivare anche dai Comuni che hanno consegnato gli impianti e che giorno dopo giorno denunciano disservizi e disagi causati da SAI8 ai loro cittadini, ecco, potrebbe incominciare a chiedere un sostanzioso risarcimento danni al gestore».

 


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