“Un debito di 1,3 milioni di euro, in un comune di meno di mille abitanti, corrisponde al 122% del nostro bilancio annuale. Quindi, dichiarando il dissesto finanziario, non ci siamo affatto arresi, ma solo attenuti ai parametri che la legge prescrive“. È con queste parole che il sindaco, Mirella Garro, comunica che se il comune di Cassaro è in default è solo perché non si avevano altre alternative.
“La situazione è apparsa gravosa sin dal primo istante – spiega, rammaricato, il primo cittadino –. Dai dati del consuntivo è emerso infatti un disavanzo debitorio costituito da una mole non indifferente di debiti fuori bilancio. Particolare che non poteva non avere effetti deleteri sul tentativo di predisporre il nuovo bilancio di previsione 2017/2019 fatto di numeri e di conti che non tornavano. Vano, quindi, anche lo sforzo di redigere un piano di riequilibrio finanziario, non realizzabile in termini di legge e sulla base di quanto disposto dalla Corte dei Conti”.
Il default come un passo obbligato, quindi, fatto dopo mesi di duro lavoro servito, prima, a quantificare la mole di debiti accumulati negli anni che hanno preceduto il suo insediamento e, poi, per valutare, insieme a diversi tecnici ed esperti del settore, la soluzione migliore per rimettere in carreggiata un ente portato, purtroppo, al collasso. “La situazione che abbiamo ereditato, se gestita – dichiara il sindaco Garro –, poteva essere una semplice palla di neve. Ma non essendo stata fermata in tempo è diventata una valanga”.
Ma il primo cittadino e la sua Giunta non demordono, così come hanno fatto finora, e sono pronti a tirar su le maniche per cercare di rendere meno disastrose possibili le conseguenze che un dissesto finanziario ha sempre avuto e avrà quindi anche adesso per un comune. “Conseguenze, come i ritocchi delle aliquote – precisa Mirella Garro -, che sarebbero state inevitabili anche nel caso in cui fossimo arrivati a raggiungere il pareggio di bilancio ed evitare quindi il default”.
Per quanto riguarda invece l’eventualità che il collasso finanziario scaturisca in un esubero di personale il sindaco Garro si dichiara pronto a fare barricate per tutelare i lavoratori e per farlo si è già confrontata con le organizzazioni sindacali. “La nostra scelta, se così può definirsi – continua Mirella Garro – non deve essere quindi interpretata come un gesto di viltà, bensì di grande coraggio e voglia di ripartire. Da zero, ma ripartire”.
Che prendere le redini del Comune di Cassaro non sarebbe stata un’impresa semplice, il primo cittadino e la sua squadra, lo sapevano sin dal primo istante. Riferendosi quindi alle dichiarazioni del gruppo di minoranza, Mirella Garro conclude: “È chiaro che solo dopo aver varcato la porta di ingresso di un Comune puoi riuscire ad avere contezza di ciò che è la reale situazione. Non è quindi un caso se, per quantificare gli effettivi debiti che l’ente ha sono serviti ben 6 mesi”.
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