Cassaro, presepe vivente con la Sacra famiglia migrante. Il sindaco Garro: “un messaggio di integrazione”

"Integrazione, percorso di fede e consolidamento della Comunità – ha sottolineato il presidente di Passwork, Sebastiano Scaglione - il significato di questa scelta voluta dal sindaco, dall’amministrazione e dalla stessa comunità parrocchiale"

Il più emozionante e luminoso presepe vivente d’Italia. A Cassaro, un borgo degli Iblei affacciato sull’Anapo”. Così il professore Paolo Giansiracusa, storico dell’Arte e docente universitario, ha definito la rappresentazione dell’Epifania e l’arrivo a cavallo dei “Tre Re” a Cassaro, il più piccolo Comune della provincia di Siracusa, a ridosso della Valle dell’Anapo e della Necropoli di Pantalica, patrimonio Unesco.

Un’Epifania di integrazione, con la Sacra Famiglia rappresentata da una giovane famiglia cristiana di rifugiati nigeriani, i Chukwuma, Sunday, Angel e il loro piccolo Micheal, ospiti dello Sprar “Obioma Iblei”, il progetto dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”, gestito dall’impresa sociale Passwork, che accoglie nei Comuni di Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide e Sortino, nove famiglie in appartamenti del tutto autonomi.

A volere che i volti di Giuseppe, Maria e del bambino Gesù nel Presepe vivente realizzato nella chiesa di Sant’Antonio Abate, per aspettare l’omaggio dei tre Re Magi, assumessero quelli di un altro colore di Sunday, Angel e Micheal, sono stati il sindaco Mirella Garro con la sua amministrazione comunale e l’intera comunità parrocchiale guidata da don Alfio Gibilisco.

Una scelta di identità caratterizzata dal calore dell’accoglienza iblea, ma anche di fede, di amore e rispetto per lo “straniero”, dell’altro, come recita il Vangelo, come più volte richiamato da Papa Francesco, quella rappresentata in questi due giorni di festa, sabato e domenica, a Cassaro, con il percorso dell’Olio, eccellenza e ricchezza della cittadina, un convegno promosso dall’Apo, e ancora, mercatini etnici, musica popolare, visite guidate e degustazione di prodotti tipici. Il tutto sotto la regia di Fabio Lanteri, vice sindaco della cittadina.

Un messaggio di integrazione vera con una giovane coppia che da qualche mese vive a Cassaro, ben accolta da tutti i cittadini, dove Sunday lavora in un agriturismo e gioca a calcio nella squadra locale, mentre Angel ha avviato il suo percorso di tirocinio formativo nel comune di Cassaro.

“Un messaggio di integrazione – ha sottolineato il sindaco Mirella Garro – che nell’affollata Chiesa di Sant’Antonio Abate, dove i Tre Re, dopo un lungo peregrinare, dall’Oriente all’Occidente, costruendo un ponte ideale di fede hanno reso omaggio a Gesù il Salvatore, la gente di Cassaro, degli Iblei e quanti erano presenti, hanno rafforzato quel senso di Comunità esortato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno”.

Questo anche il senso della celebrazione e dell’omelia di don Alfio Gibilisco che i fedeli hanno seguito e accolto con grande attenzione. Nessun stravolgimento del messaggio evangelico che è accoglienza e amore verso il prossimo.

“Integrazione, percorso di fede e consolidamento della Comunità – ha sottolineato il presidente di Passwork, Sebastiano Scaglione – il significato di questa scelta voluta dal sindaco, dall’amministrazione e dalla stessa comunità parrocchiale. Noi stiamo lavorando per permettere a questa famiglia di costruire una nuova vita a Cassaro dopo essere fuggita dalla persecuzione nel loro Paese. Questo è stato compreso dall’intera cittadina di Cassaro che li ha accolti a braccia aperte. Il resto sono solo polemiche politiche che non devono intaccare il messaggio di umanità che da questa piccola realtà è stato lanciato”.


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