Coronavirus, dopo il caso di Sortino denuncia appello del 118 su possibili falle nel sistema di primo soccorso

Il segretario provinciale di Fsi-Usae, Renzo Spada, denuncia possibili falle nel sistema di primo soccorso che potrebbero causare conseguenze, anche importanti

Dopo la morte dell’80enne di Sortino, il segretario provinciale di Fsi-Usae, Renzo Spada, denuncia possibili falle nel sistema di primo soccorso che potrebbero causare conseguenze, anche importanti.

L’uomo, infatti, è stato sottoposto al tampone orofaringeo solo 5 giorni dopo essere stato trasportato in ospedale, probabilmente a causa di un cattivo scambio di informazioni fra la famiglia e i sanitari. E quindi solo dopo 5 giorni l’ambulanza è stata sanificata come da protocollo, e tutte le persone che sono entrate in contatto con lui sottoposte al tampone e messe in quarantena.

“Lacune importanti che vanno colmate per la tutela di tutti – spiega il sindacalista -. Il personale del 118 è il primo a intervenire e spesso non sa esattamente cosa si troverà davanti in questi giorni vista l’emergenza, quindi, è importante che l’utenza capisca quanto è fondamentale fornire all’operatore telefonico del 118 tutte le informazioni necessarie a salvaguardare la salute dei sanitari e di quanti, successivamente, si troveranno ad aver a che fare con loro”. Ognuno deve fare la propria parte in questa emergenza. “Gli utenti – conclude Spada lanciando anche una sorta di appello – non devono aver paura di dire se ci sono stati contatti con persone infette o comunque in quarantena, così da informare gli operatori a dovere, questi ultimi a loro volta devono essere più incisivi possibile per avere tutte le informazioni utili e l’Asp, dal canto suo, deve istituire sistemi di verifica immediati per tutelare gli operatori sanitari”.


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