Via libera, da Sala d’Ercole, all’istituzione delle Zone franche montane, che individua agevolazioni per i Comuni con meno di 15 mila abitanti il cui territorio ricada, per almeno il 50 %, a una quota di almeno 500 metri sul livello del mare e dove si sia verificato un fenomeno censito di spopolamento.
Relatrice la deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata. “L’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia – commenta la componente della commissione Attività produttive – con le conseguenti agevolazioni nonché gli aiuti fiscali e tributari, è indispensabile per frenare la desertificazione socio-economica e lo spopolamento di quasi un terzo dei comuni isolani, già in forte crisi e in attesa di aiuti concreti. Una legge fondamentale per dare una scossa a queste aree svantaggiate e tracciare una nuova linea per i cittadini e le imprese di tali zone impervie. Da componente della III commissione Attività produttive, ho seguito l’iter di questa Legge voto, condividendo il testo con il comitato promotore, in riscontro alle numerose delibere dei consigli comunali pervenute. Con questo testo si auspica dunque che lo Stato centrale, già nei prossimi appuntamenti legislativi contabili fiscali, si faccia carico di tale situazione, con l’obiettivo di dare a territori bellissimi ma più deboli di altri, le tante risposte che attendono da tempo”.
Molto soddisfatti i sindaci delle zone montane del Siracusa. “L’approvazione del disegno di legge restituisce una speranza alle aree interne della Sicilia e riporta al centro del dibattito politico regionale e nazionale il tema dello spopolamento dei piccoli comuni montani – dice il primo cittadino di Ferla Michelangelo Giansiracusa –Una mirata defiscalizzazione e misure a sostegno potranno segnare una svolta a favore degli enti che con grande difficoltà amministriamo”. Gli fa eco il collega di Buccheri, Alessandro Caiazzo: “adesso tutti uniti per un’attuazione piena che passa necessariamente dal Governo Nazionale. La Sicilia non molla” mentre il sindaco di Palazolo Salvatore Gallo ringrazia il sindaco di Buccheri Alessandro Caiazzo per aver “interpretato in questi mesi le esigenze dei comuni montani Iblei”. Presente anche il una delegazione del Comune di Buscemi, che ha seguito fin dall’inizio l’iter di approvazione delle Zfm. “Dopo anni di battaglie – sottolinea il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato – i nostri parlamentari regionali si sono convinti che le zone montane debbano avere maggiore attenzione. Questa norma agevola le imprese, soprattutto quelle che sono rimaste, perché fare impresa in zone svantaggiate è un handicap che difficilmente si può colmare. Ben venga l’iniziativa, spero che il Parlamento nazionale possa prenderne atto per evitare ulteriore spopolamento dei Comuni”.
La legge-voto sulle zone franche montane potrà dare una boccata di ossigeno a quei comuni montani che hanno subito forti dinamiche sociali come lo spopolamento dei territori e che vivono una situazione di evidente svantaggio. Il parlamento siciliano reclama così dallo Stato un’azione legislativa perché questi comuni ottengano l’esenzione di alcuni tributi per chi assume nuovo personale nelle imprese, la riduzione dell’Imu per le nuove attività nei locali sfitti, l’esonero da contributi a scalare per le attività e le imprese che si insediano e che resistono, l’Iva agevolata, le agevolazioni per le startup.
La legge sulle Zone franche montane nasce in maniera assolutamente trasversale ed è un segno di accoglimento nei riguardi dei sindaci e di condivisione politica tra tutti i colleghi deputati. “Un’iniziativa doverosa – dicono i parlamentari 5 Stelle – verso quel popolo autentico dell’entroterra siciliano, sempre operoso nella storia, e che potrà continuare ad esserlo con questa legge che compensa le forti dinamiche sociali che hanno portato allo spopolamento e al trasferimento nelle fasce costiere, dando anche la spinta all’urbanizzazione nei grandi centri abitati. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: abbandono dei territori, dissesto idrogeologico sempre più incombente, terreni abbandonati e famiglie in difficoltà costrette all’esodo. Questa azione legislativa ha fatto, inoltre, da spunto per discutere finalmente di una questione centrale per tutta la Regione, cioè le norme di attuazione del nostro statuto. Prossimamente ci occuperemo anche di una normativa di carattere regionale sulla montagna”.
Il Pd ha anche presentato un Ordine del giorno approvato dall’aula come raccomandazione. “L’approvazione della legge-voto sulle Zone Franche Montane è certamente un segnale importante nei confronti di molte nostre comunità. Ma le norme da sole non bastano, per andare incontro alle esigenze dei territori montani servono infrastrutture, servizi, risorse, e serve una programmazione dei fondi comunitari in grado di favorire gli investimenti in quelle aree – ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars, intervenendo in aula per esprimere il voto a favore del PD sulla legge-voto che istituisce le ZFM – Naturalmente accanto ad uno specifico piano di sviluppo per quei territori, serve l’impegno del governo regionale e dell’Ars affinché nella prossima manovra non sia tagliato neppure un euro di trasferimenti ai comuni montani”.
Dopo il voto dell’Ars la legge passa ora all’esame del Parlamento nazionale.
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