Un grande evento escursionistico si terrà domenica prossima nel sud est siciliano, il Cammino ibleo. Per l’occasione giungeranno a Ferla centinaia e centinaia di escursionisti provenienti da tutta la Sicilia per partire a piedi dal centro della città e, passando per il bosco di Ferla, la Valle del torrente Calcinara e quella del torrente Guccione, arrivare a Sortino.
L’escursione (16 km circa) durerà l’intera giornata e verrà guidata da Fabio Morreale, guida ambientale escursionistica dell’associazione siracusana Natura Sicula. Il Cammino ibleo, parafrasando il più conosciuto e lungo Cammino di Santiago, vuole dimostrare a chi gestisce il territorio che tutta la regione iblea, inclusa tra le provincie Siracusa, Ragusa e una parte di Catania, si può percorrere a piedi, da nord a sud, dalla montagna al mare, in maniera lenta e sostenibile, grazie alla presenza di numerose regie trazzere, sentieri, piste forestali e sterrate che mettono in connessione i vari centri abitati di questo scrigno della Sicilia.
Non si tratta solo di escursionismo; il Cammino è condivisione, complicità, solidarietà, socializzazione, ritorno all’essenzialità e alla semplicità dell’esistenza. Ogni tappa è una full immersion nella cultura e nella natura, una natura che l’uomo, spinto da una insaziabile sete di potere, ha sempre cercato di dominare senza mai riuscirvi. Una natura di fronte alla quale siamo infinitamente piccoli e da cui dobbiamo solamente apprendere.
L’iniziativa mira a promuovere quel turismo naturalistico e culturale che già in altre regioni d’Italia (Umbria, Toscana, Alto Adige, Trentino, ecc.) è stata una felice scelta di sviluppo sostenibile, un modo per percorrere e visitare il territorio senza consumare il patrimonio naturale non rinnovabile. Un turismo “in punta di piedi”, alternativo all’usurante turismo del sole e del mare non rispettoso del territorio.
Il progetto del Cammino Ibleo venne realizzato per la prima volta nel 2007 da Fabio Morreale; nell’arco di tre giorni gli escursionisti, armati di zaino e sacco a pelo, camminarono a passo lento da Buccheri a Palazzolo, apprezzando non solo le bellezze naturali, i sapori, gli odori e i suoni del luogo, ma integrandosi anche al tessuto sociale delle città attraversate. Dal 2012 l’idea del Cammino è stata fatta propria da un cartello di associazioni ambientaliste (CAI RG, CAI SR, Acquanuvena, Ramarro, Kalura, Ailanthos) che, facendo sistema, hanno realizzato un calendario di giornate escursionistiche per dimostrare la fattibilità di alcuni tratti del cammino: tra tutti, si ricorda da Ragusa a Chiaramonte (CAI RG); da Licodia Eubea a Grammichele (Ailanthos), da Noto a Villa Vela (Acquanuvena); da Canicattini a Palazzolo (Natura Sicula); da Chiaramonte a Monterosso (Kalura); da Buscemi a Cassaro (CAI SR), da Santo Pietro a Niscemi (Ramarro).
Quella di domenica prossima sarà la penultima tappa del Cammino ibleo. A novembre l’ultimo appuntamento del calendario 2014, il tratto da Ragusa a S. Croce Camarina, sarà proposto dall’associazione Kalura di Ragusa.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo