Michelangelo Giansiracusa, Sindaco di Ferla fa un’analisi della politica attuale:
“La mia storia è una storia di centro sinistra. Metà dei componenti della mia Giunta e diversi consiglieri della maggioranza che mi sostiene a Ferla, hanno la tessera del PD. Non saranno le farneticanti dichiarazioni estive del l’onorevole Bruno Marziano a mettere tutto questo in discussione.
Il problema è politico, ed è molto più ampio. L’onorevole Marziano e la sua area di riferimento non riescono ad accettare che esiste un PD, fatto di amministratori, di tesserati e di cittadini attivi, che non è alle loro dirette dipendenze e che si muove con pari dignità. Da ciò nasce ogni polemica ed ogni tentativo di distinguo. Sono eclatanti, a questo proposito, i comportamenti e le sottolineature a cui siamo ormai abituati, da ultimo nel caso di Giancarlo Garozzo e ancora prima in occasione dell’elezione di Orazio Scalorino.
E’ a tutti noto, infatti, che la quasi totalità del partito a livello di dirigenti provinciali a Floridia non lo sostenne, dimostrando, anche in questo caso, da un lato la miopia politica di chi crede di avere l’unica paternità democratica, dall’altro di non saper innovare e costruire, allargando la base di riferimento. Gli sforzi di alcuni di apparire puri e legati alle ragioni sindacali della loro genesi politica, sono stati, di fatto, sempre smentiti dalla realtà di un trasversalismo politico ed istituzionale che ne ha decretato, invero, il successo elettorale.
Mi riferisco, ad esempio, agli ottimi rapporti dell’On. Marziano con l’allora Sindaco Titty Bufardeci e, in modo particolare, con l’On. Pippo Gianni, oggi pietra dello scandalo. In realtà, un reale allargamento e coinvolgimento della base del partito, come sostiene Matteo Renzi, è fondamentale e non passa di certo attraverso giochi di facciata o lotte intestine volte all’accaparramento di questa o quella posizione.
La capacità di parlare a fette ampie di elettorato, coinvolgendo giovani e meno giovani che non si ritrovano nell’attuale scenario politico, costituisce il valore aggiunto che un partito dovrebbe portare nel dibattito nazionale e locale.
Il vecchio sistema è superato dalla storia, dai fatti, dalla nuova politica. Il vecchio ha fallito e ha prodotto i danni ai quali adesso, a fatica, si cerca di rimediare. Tali danni implicano delle responsabilità politiche che hanno nomi e cognomi ben precisi: da Consiglio a Foti, da Marziano a De Benedictis, da Gianni alla Prestigiacomo. Ciascuno nell’ambito dei propri ruoli e responsabilità. Non è un problema di pura rottamazione, ma di nuovi orizzonti politici, incarnati ed interpretati da nuovi protagonisti che si cerca di mettere in ogni modo a tacere o di ridimensionare per paura di perdere le proprie posizioni di potere. L’esempio di Matteo Renzi è lampante e si ritrova con grande facilità anche a livello locale.
C’è un mondo che attende e che non si riconosce nella vecchia nomenclatura: in città Giancarlo Garozzo ed in provincia solo per citarne alcuni, i Sindaci, Orazio Scalorino e Paolo Amenta con la loro capacità di allargare la base e di innovare nelle scelte di governo, a partire da Giunte composte da uomini e donne, brillanti, liberi e competenti; a livello regionale Maria Rita Sgarlata con la sua concretezza ed autonomia; nel panorama nazionale Sofia Amoddio e l’abnegazione del suo operato totalmente improntato sul lavoro e sulla competenza.
Queste sono le vere novità da cui ripartire e su cui scommettere. Il resto sono chiacchiere e prese di posizioni futili tese all’accaparramento dell’ennesimo posto di sottogoverno sulla base delle vecchie logiche di area. Rivolgo, dunque, un appello a tutti i protagonisti civici e politici per affermare con forza le ragioni di questa nuova stagione politica e di amministrazione nel nostro territorio. Una stagione che veda protagonisti non interessi di parte, ma i problemi reali del nostro territorio alla ricerca del bene comune.”
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