Full immersion nipponica di 36 ore a Ferla

Agli ospiti, guidati da Renata Piazza, ideatrice del progetto, sono stati mostrati i luoghi rappresentativi della comunità ferlese, e non è mancato lo stupore della delegazione alla vista degli interni barocchi delle Chiese di Ferla

Si è concluso il soggiorno-studio a Ferla di una delegazione di imprenditori nipponici alla ricerca in Sicilia di pratiche virtuose ed esperienze ripetibili sul loro territorio, appartenenti al progetto “H2.0 – Hasekura Program”.

Una full immersion di 36 ore a Ferla, 4° Comune Virtuoso d’Italia e Municipalità tra le 10 migliori pratiche di Prosperità in Europa, ha permesso una condivisione reciproca di azioni volte alla valorizzazione e alla promozione del territorio.

Agli ospiti nipponici, guidati da Renata Piazza, ideatrice del progetto, sono stati mostrati i luoghi rappresentativi della comunità ferlese, e non è mancato lo stupore della delegazione alla vista degli interni barocchi delle Chiese di Ferla, illustrate dal Parroco di Ferla, Don Roberto Garro.

“Abbiamo cercato di fornire un assaggio quanto più realistico e completo della nostra comunità alla delegazione del Sol Levante in meno di due giorni – afferma il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa – condividendo con loro uno storytelling dei luoghi, delle tradizioni, dei sapori e dell’arte che contraddistinguono Ferla. Un enorme interesse è stato rivolto alle politiche di sviluppo turistico e a BorgoAlbergo, per lo sviluppo di una ospitalità diffusa anche in Giappone, dove, ci raccontavano i nostri ospiti, esistono delle comunità molto simili ai piccoli borghi italiani, e con una grande disponibilità di patrimonio immobiliare non abitato”. 

Tanti i selfie e le foto scattate in ricordo di queste ore, tanti  i sorrisi durante la lezione di cucina, gestita dalla guida turistica regionale Chiara Raudino, che ha insegnato loro a cucinare i cosiddetti “suddi”, pasta al sugo tipica della cucina ferlese, e che è stata l’ultima attività prima di congedarsi dal Comune di Ferla.


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