Gemellaggio tra i musei delle tradizioni di Canicattini Bagni e quelli di Coreglia (Lu)

Un incontro cordiale tra due sindaci che condividono la stessa passione e lo stesso spirito di servizio per la propria comunità, quello di stamane tra il primo cittadino di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, e quello della cittadina lucchese di Coreglia Antelminelli, Valerio Amadei, in Sicilia per il ge-mellaggio di due realtà culturali, quella Iblea del Museo del Tessuto, dell’Emigrante e della Me-dicina Popolare di Canicattini Bagni, e quella delle Valli del Serchio e del Lima con il Museo della Figurina di gesso e dell’Emigrazione , che condividono un percorso finalizzato alla valorizzazione delle tradizioni popolari, l’arte e la cultura del territorio, ad iniziare da quella dei maestri scalpellini e dei “figurinai”, (che realizza le “figurine”, statuette in gesso, in particolare quelle del Prese), e a conservare la memoria storica dell’emigrazione.

Argomenti che hanno fatto da sfondo, in serata, all’inaugurazione della Mostra “Quando l’arte emigra”, dedicata a questa antica arte delle “figurine”, che caratterizzata la cittadina montana a-dell’Appennino Tosco-Emiliano, Coreglia, conosciuto per questo in tutto il mondo, e ai maestri scalpellini del Liberty canicattinese, abili lavoratori della pietra bianca iblea.

Due città, legate oltre che dallo stesso Santo protettore, S. Michele Arcangelo, e dalla manualità dei propri artisti, anche da quel filo rosso dell’Emigrazione che ha portato, quest’arte e questi artsit, in giro per il Mondo.

Da ciò la rievocazione e la mostra, curata da Tanino Golino e dagli operatori del Museo canicattine-se, sul maestro Sebastiano Bonaiuto (1909 – 1975), soprannome di “mangiapasta”,sin da giovanis-simo innamorato della scultura, che perfezionò seguendo un corso di formazione a Siracusa tenuto da un vecchio scultore romano, e che dopo una serie di lavori in giro per la Sicilia e nella sua stessa Canicattini Bagni (Villa comunale), nel 1951 emigrò in Venezuela dove aprì una “marioleria”, fa-cendo arrivare il marmo da Massa Carrara e dalla Spagna.

E la conoscenza dell’antica arte dei “figurinai” di Coreglia (e dei maestri“Barsanti” e “Landi” di Lucca), famosa altresì per le sue cartiere, ma soprattutto, come si diceva, per le sue “figurine”, le straordinari statuine del Presepe.

A parlare di questa tradizione e della sua antica “Scuola di Disegno e Plastica”, nata nel 1883 ad opera del barone Carlo Vanni, è stato il giovane sindaco quarantenne di Coreglia, Valerio Amadei, che ha tracciato, tra le altre cose, i processi di trasformazione del “figurinaio”, oggi dedito anche alla realizzazione di una vasta offerta del settore dell’oggettistica e dell’arredo, attraverso, non solo all’uso del gesso, ma anche del legno, di cui è ricco il territorio, e delle resine.

A legare queste due realtà, si diceva, il fenomeno dell’Emigrazione, come ha sottolineato il profes-sore Marcello Saja, direttore della Rete dei Musei siciliani dell’Emigrazione. Un insieme di arte e cultura, completato dalla ricca tradizione gastronomia.
 


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