165 milioni di euro. Questa la cifra che si è scommessa in tutta la provincia di Siracusa nel 2016. E stiamo parlando solo dei soldi che vengono inseriti nelle 1.670 slot machine presenti da Portopalo a Lentini. Più dei soldi necessari a costruire il nuovo ospedale di Siracusa, 10 volte il prezzo fissato dal Tribunale di Roma per la vendita all’asta del porto turistico di Siracusa, il Marina di Archimede. Solo nel capoluogo, il tintinnio, le luci e i colori della macchinette attirano gli avventori per una spesa procapite che per ogni siracusano è di 654 euro per un “investimento” totale in città che sfiora gli 80 milioni di euro. Ma Siracusa, almeno per le slot, non è la capitale del gioco d’azzardo.
Il caso Ibleo. A Buscemi, nella “Città presepe”, borgo di mille e 35 anime, le slot installate sono 13. In ogni apparecchio nel 2016 sono stati inseriti oltre 50 mila euro. Per ogni “buscemese” la scommessa pro capite è stata di 659 euro in un anno. Basta spostarsi di qualche chilometro, 5 per l’esattezza, e si arriva a Cassaro, città di 800 anime, che ha appena dichiarato il dissesto finanziario per un debito di 1 milione e 300 mila euro. Le giocate sulle 6 slot presenti nel borgo ammontano a 450 mila euro: 75 mila euro ogni slot machine, 562 euro procapite per ogni cittadino. Sempre nel comprensorio ibleo, a Buccheri, paese di 1.979 anime, conosciuto per il Medfest, nelle 6 slot installate vengono scommessi 761 mila euro ogni anno. E non vuole essere da meno la “capitale” dei monti Iblei. A Palazzolo Acreide la febbre del gioco d’azzardo incide per 415 euro ad abitante. Nelle 59 slot presenti nel paese nel 2016 sono state inseriti 3 milioni 630 mila euro.
Sortino. Sembra essere la città virtuosa con la spesa procapite più bassa della provincia. “Solo” 173 euro annui per gli abitanti della “città del miele” che nel 2016 ha scommesso nelle 27 slot presenti in paese, 1 milioni e mezzo di euro.
Una montagna di soldi. E sono solo cifre parziali. Dall’enorme cifra che si scommette ogni anno in provincia, 165 milioni di euro, mancano infatti gratta e vinci, lotto, 10 e lotto, scommesse telematiche, calcistiche e poker room solo per citare alcune modalità di scommessa.
La crisi per il gioco insomma non sembra esserci. Nonostante la disoccupazione, oltre cento mila disoccupati in tutta la provincia, e il mancato pagamento delle tasse con comuni in default, la ricerca della fortuna, dell’arricchimento viene lasciata nella mani dea bendata.
Francesco Midolo
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