A seguito di articoli di stampa che riportano le dichiarazioni di SAI8 su una sentenza del TAR di Catania in merito alla mancata consegna dei Comuni “ribelli” dei loro impianti al Gestore del Servizio Idrico Integrato (LEGGI QUI), interviene il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell’ATO idrico di Siracusa che con una dichiarazione afferma:
«Continuiamo ad assistere ad una sceneggiata che mistifica la realtà – ha dichiarato il sindaco Amenta – facendo credere ai cittadini che i giudici del TAR di Catania abbiamo deciso di condannare i Comuni che ancora oggi resistono, non consegnando i loro impianti ad una Società che sin dall’inizio non ha mai rispettato i punti previsti dal contratto.
SAI8, infatti, non dice di aver fatto ricorso al TAR, ed impugnato le procedure di gara avviate dai Comuni per l’affidamento del servizio di avviamento e gestione temporanea degli impianto di depurazione cittadina, reclamando il diritto di vederseli consegnati. Così come non dice che il TAR non ha concesso la sospensione degli atti di gara impugnati, ma ha rinviato (ex art. 50 comma 10 1.104/10), al 2014 ogni decisione sul merito delle questioni trattate, accogliendo invece la domanda cautelare ai soli fini di una decisione a breve della causa.
Per cui, mi si permetta di dire che ancora una volta, quella di SAI8, è l’ennesima “vittoria di Pirro”.
Di fronte a questo continuo rimbalzare, SAI8 continua sulla strada del “terrorismo psicologico” nel tentativo, inutile, di sfondare un muro, quello dei Sindaci e dei Comuni che non consegnano, tutelati come sono dalla Legge Regionale n.2/2013. Piuttosto SAI8 deve preoccuparsi del ricorso al TAR fatto dai Comuni con il quale si chiede di riconoscere l’inefficacia del contratto e l’annullamento dell’aggiudicazione della gara, in quanto la “prima ed unica mandataria” di SAI8, ovvero Sogeas, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Siracusa.
Nello stesso tempo, è stata inviata una “diffida” a SAI8 e all’ATO Idrico, con la quale si chiede la rescissione del contratto per inadempienze contrattuali che ormai sono pubblici: dal mancato versamento delle quote annuali, al mancato deposito del “contratto di finanziamento” ai milionari investimenti che invece non sono stati mai avviati, pur riscuotendone la quota parte nelle esose bollette che notifica agli ignari cittadini.
Questi i due passaggi importanti di questa lunga vicenda che vede i Comuni contrapporsi a SAI8, il resto sono chiacchiere. Perché solo quelle sentenze potranno stabilire se i Comuni che non hanno consegnato i loro impianti dovranno farlo, o se i Comuni che l’hanno già fatto dovranno, al contrario, riprenderseli».
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