Inaugurate le due altalene per bambini dagli Sprar di Canicattini Bagni e dato il via al servizio volontario di vigilanza da parte dei migranti

Le due altalene del parco giochi dei bambini, che tempo addietro erano andate distrutte, sono state ripristinate grazie alla donazione fatta al Comune dall’impresa sociale Passwork s.c.s.

Accoglienza e integrazione significa condivisione della vita della comunità che ospita e questi nostri nuovi concittadini, i giovani migranti degli Sprar Obioma e La Pineta, così come di Casa Aylan, con la cura e la guida di imprese sociali valide e professionalmente preparate come Passwork e l’Associazione La Pineta-Arci, con questo spirito vivono la vita della nostra cittadina, circondati dal calore accogliente di tutta Canicattini Bagni“.

Così il sindaco della cittadina iblea, Marilena Miceli, ieri pomeriggio in Piazza Borsellino, in occasione dell’inaugurazione delle due altalene del parco giochi dei bambini, che tempo addietro erano andate distrutte, e che sono state ripristinate grazie alla donazione fatta al Comune dall’impresa sociale Passwork s.c.s., presieduta da Sebastiano Scaglione, e dall’Associazione La Pineta-Arci presieduta da Mario Mineo, attraverso i centri Sprar della città, che rispettivamente gestiscono, “Obioma” per donne con disagio mentale e famiglie, e “La Pineta” per minori stranieri non accompagnati, ai quali si è aggiunta anche l’altra struttura per minori stranieri non accompagnati, “Casa Aylan”, anch’essa gestito da Passwork.

“Grazie Canicattini”, questo il nome del progetto, oltre alla donazione dei nuovi attrezzi ludico-ricreativi per Piazza Borsellino, prevede, nel contempo, da venerdì 17 agosto sino a tutto Settembre, dalle 17 alle 20 di tutti i giorni, anche il servizio volontario di vigilanza, gratuito e solidale, della piazza, l’ampio spazio a verde all’ingresso della città, in via Vittorio Emanuele e via Umberto, molto frequentato da bambini accompagnati dai genitori e punto di ritrovo giovanile.

Uno spazio verde che ieri ha visto presente insieme al Sindaco Marilena Miceli, ai componenti della Giunta e a tutto il Consiglio comunale, maggioranza e minoranza, ai Presidente delle due imprese sociali, agli ospiti delle tre strutture di accoglienza, tanti bambini, i loro genitori e tanti cittadini canicattinesi.

Questa Piazza Borsellino – ha concluso il sindaco Miceli – nata come spazio ludico e di raccolta in caso di eventi calamitosi, diventata nel corso di questi anni simbolo di lotta alla mafia e di legalità, da oggi, con questa iniziativa, diventa anche simbolo di integrazione“. Quel “Grazie Canicattini”, riprodotto sulle t-shirt  indossate dai volontari del servizio di vigilanza, dunque, vuole essere una idea di partecipazione attiva e diretta  alla vita della comunità canicattinese da parte dei migranti ospiti nella cittadina canicattinese,

C’era stato rappresentato un problema – ha sottolineato Mario Mineo dell’Ass. La Pineta-Arci – quello delle due altalene del parco giochi andate distrutte e della vigilanza della piazza per la salvaguardia delle attrezzature. Non abbiamo esitato un attimo, assieme a Passwork, a ripristinarle e a dare vita al servizio di vigilanza, con lo stesso senso di gratitudine verso la comunità canicattinese che ogni giorno anima la nostra attività“.

L’esperienza di Obioma a Canicattini Bagni – ha concluso Sebastiano Scaglione di Passwork – nasce nel 2014, negli anni a seguire sono arrivati anche i minori non accompagni de La Pineta-Arci e di Casa Aylan, e mai nessun migrante ospite ha avuto un contrasto o a che dire con un cittadino canicattinese. Al contrario, questa comunità ha dimostrato e continua a dimostrare grande maturità e sensibilità nell’accoglienza e, soprattutto, nell’integrazione. Tutti i nostri ragazzi hanno frequentato e frequentano le scuole ed i laboratori formativi con gli altri ragazzi della città. Insieme all’istituzione pubblica che ha promosso gli Sprar, il Comune e le Amministrazioni che sino avvicendate in questi anni, che ringraziamo, sono stati avviati anche percorsi di autonomia lavorativa per le ragazze di Obioma, alcune delle quali adesso vivono la loro vita in questo territorio o in altre città dell’Europa. Quel “Grazie Canicattini” nasce dal cuore e dalla consapevolezza da parte di tutti questi ragazzi che qui hanno trovato la loro rinascita, la loro ripartenza, la famiglia e gli affetti che sono stati costretti, dalle varie circostanze, a lasciare nelle loro terre di origine“.

Un processo di integrazione a tutto campo nella “Città del Liberty e della Musica”, qual è Canicattini Bagni. In serata, alcuni dei ragazzi di Casa Aylan, da Omar che ha cantato in rap la storia del suo viaggio, ai coetanei dello Sprar La Pineta-Arci, erano sul palco di Piazza XX Settembre, nel centro storico della città, diventato crocevia di sonorità e progetti musicali e culturali multietnici e multirazziali, per l’avvio del Festival Culture del Mediterraneo (Jazz, Etnico, Folk, Raduno Bandistico) ed il concerto “An African Suite – Musica per Noi”, con Tony Arco (batteria), Davide Lapira (percussioni), Rino Cirinnà (fiati), Santi Romano (basso), Paolo Zocco (marimba).

Loro hanno partecipato al laboratorio musicale finanziato dall’Unicef e promosso dall’organizzazione umanitaria onlus InterSoS, presente a rappresentarli la referente Lucilla Garufi, e gestito dai musicisti Rino Cirinnà e Paolo Zocco, perché la Musica non ha confini, non ha barriere, non ha frontiere, ha generi diversi che ne arricchiscono la fruizione.

 


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