La Conferenza dei Capigruppo consiliari di Canicattini Bagni, convocata nei giorni scorsi dal Presidente Paolo Amenta, presenti il Capogruppo di “Sviluppo e Futuro”, Sebastiano Gazzara, e di “Insieme per Cambiare”, Danilo Calabrò, alla luce del dibattito apertosi in tutti i Comuni della zona montana sulla vicenda legata alla scelta fatta dal Consiglio Comunale di Siracusa di individuare in pieno centro abitato, alla Pizzuta, l’area dove costruire il nuovo ospedale, ha deciso, unitariamente e di comune accordo con il Sindaco Marilena Miceli e l’Amministrazione comunale, di discutere sul futuro della nuova struttura ospedaliera, nella seduta del Consiglio Comunale convocata per il 30 novembre prossimo.
La decisione della Conferenza dei Capigruppo fa seguito, infatti, all’incontro che i sindaci dell’Unione hanno tenuto a Canicattini Bagni, alla presenza del vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, per chiedere al sindaco di Siracusa la convocazione della conferenza dei sindaci del Distretto Socio Sanitario e l’autorevole intervento dell’Asp, chiamata a garantire i servizi sanitari.
Secondo gli amministratori e i consiglieri comunali di Canicattini Bagni, la scelta di allocare il nuovo ospedale in pieno centro abitato, oltre ad evidenziare le ben note difficoltà legate alle criticità viarie per un suo facile raggiungimento da parte dei cittadini di tutta la provincia, in particolare della zona montana, da sempre penalizzata dalla “lontananza” dalle strutture sanitarie, rischia di ridurre ulteriormente il ruolo distrettuale e provinciale che il nosocomio di Siracusa deve continuare a svolgere, garantendo servizi di qualità ad una popolazione che non può essere ricondotta solo ai residenti di Siracusa.
“Sul futuro del nuovo ospedale di Siracusa c’è bisogno di scelte condivise anche con gli altri Comuni del Distretto – ha sottolineato il Presidente del Consiglio comunale, Paolo Amenta – né tantomeno il declassamento da ospedale di secondo livello a primo livello può essere una pregiudiziale, piuttosto uno sprono per riportare la struttura ospedaliera siracusana ai più alti indici qualitativi e di efficienza, da “spoke” a “hub”, com’è giusto che sia in un territorio ampio che, di per sé, presenta forti criticità, dalla presenza del polo petrolchimico al rischio simico“.
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