L’annunciazione in “prestito” a Palazzolo Acreide: “nessun rischio per l’opera, torna nella città per la quale fu creata”

Non si placano le polemiche e i comunicati sull’”affaire” Annunciazione e il suo temporaneo trasferimento a Palazzolo. Dal giorno dell’annuncio da parte del deputato regionale Vincenzo Vinciullo ne hanno parlato tutti – personalità del mondo politico e artistico siracusano – e tuttu hanno giudicato l’operazione priva di senso e rischiosa per il prezioso dipinto (Leggi Qui). Una situazione che ha sollevato un polverone di critiche e opinioni, con palazzolesi e siracusani che si sono scatenati con idee e commenti.

Tra chi mormora sottovoce di “mosse” pre-elettorali, chi di supposte gelosie “campanilistiche”, Antonello da Messina sembra non avere pace: tempo fa un vespaio di polemiche simili si verificò dopo che la Regione annunciò un tour delle sue opere tra Roma, Milano, Torino nonostante molte opere siano inserite in un elenco che comprende anche la Venere di Morgantina e il Satiro Danzante, per cui da giugno 2013 vige già un divieto di prestito. Sulla vicenda interviene, dopo giorni, anche l’amministrazione comunale di Palazzolo che con una lunga nota dalla residenza municipale respinge ai mittenti le accuse di essere privilegiati o tantomeno fruitori di un progetto di propagando politica.

L’iniziativa culturale promossa dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana – spiegano nella nota da Palazzolo – è pienamente legittimata dalle vigenti norme in materia di beni culturali e s’inserisce perfettamente all’interno del progetto di gestione e di valorizzazione dei beni culturali siciliani in atto, che fonda le sue radici sulla convinzione “politica” di ricollocare le opere d’arte nei rispettivi siti di origine, come sta avvenendo con “Il Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, che dalla Chiesa di Santa Lucia alla Badia si appresta a tornare a quella di Santa Lucia Extra Moenia che commissionò l’opera”.

Inoltre, si legge nel comunicato, non si configurerebbe nessun prestito, poiché promotore dell’iniziativa è l’assessorato regionale dei Beni culturali per tramite della Soprintendenza di Siracusa che gestisce il Museo archeologico di Palazzolo Cappellani, e pertanto la titolarità dell’organizzazione rimarrebbe in capo alla Regione siciliana già proprietaria dell’opera. Come andrà a finire è una risposta a cui nessuno oggi sa rispondere: gli ottimisti che già in passato raccolsero anche la bellezza di quasi 1.000 firme per chiedere il rientro del celebre quadro, credono nella bontà dell’operazione culturale. I pessimisti, sconfortati dalle polemiche di questi giorni un po’ meno. Nel frattempo restano una serie di interrogativi che solo l’assessore Vermiglio potrà chiarire: quelli attinenti alle responsabilità su eventuali danni e alle modalità di trasferimento.

Non posso che augurarmi – commenta l’assessore al Turismo di Palazzolo Luca Russo – che le polemiche di questi giorni lascino spazio al dialogo costruttivo capace di cogliere lo spirito positivo che è alla base dell’iniziativa culturale promossa dell’assessore regionale dei Beni Culturali, che se saputo cogliere può rappresentare un’opportunità di crescita e di sviluppo per tutti i siti interessati”. Non resta che aspettare le prossime settimane per capirne un po’ di più. Nel frattempo, per smorzare i toni pungenti, qualcuno riguardo al trasloco temporaneo, ha borbottato che a Palazzolo, l’aria è sicuramente meno umida di Siracusa e sicuramente mille volte più salubre.

A parte le battute, la Sovrintendente Rosalba Panvini rassicura tutti, ricordando che appena due anni fa l’opera è stata portata a Rovereto dopo il restauro (Leggi Qui). “Ci adoperemo per far rispettare tutte le norme e i parametri – spiega – Bisogna prendere tutti gli accorgimenti ma l’opera non può più essere spostata fuori dai confini della Regione Siciliana mentre qui siamo appena a 40 km. E non solo, torna nel luogo in cui fu portata via, la riportiamo nella città per la quale fu creata“.

Maurizio Aiello

Luca Signorelli


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