Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata da Michelangelo Giansiracusa ed Enzo Buccheri, rispettivamente sindaco di Ferla e di Sortino:
“Carissimi, vorremmo raccontarvi di quanto accaduto nei nostri territori nella giornata di domenica 15 Luglio. Un violento incendio ha interessato una vasta area della preriserva di Pantalica tra il Comune di Ferla e di Sortino in contrada Giarranauti. Decine e decine di ettari di terreno e di bosco sono andati in fumo. Le fiamme sono divampate poco dopo l’ora di pranzo e sono state domate definitivamente in tarda serata. Solo lo sforzo comune del Corpo forestale dello Stato, delle squadre di pronto intervento dei lavoratori forestali e del Comando dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio.
Fondamentale è stato l’apporto delle forze dell’ordine, delle locali stazioni dei carabinieri, del comando dei vigili urbani di Ferla e della protezione civile di Ferla e di Sortino.
L’attivazione del COC centro operativo comunale a Ferla in stretta collaborazione con il Dipartimento provinciale di protezione civile e con la Prefettura di Siracusa hanno garantito un coordinamento nelle azioni di intervento.
L’incendio, nel tardo pomeriggio, ha lambito la contrada Campanio in territorio di Ferla mettendo in serio pericolo alcune abitazioni e villette che insistono nella zona, luogo di residenza e villeggiatura estiva, prontamente evacuate.
La fredda cronaca di un’ordinaria giornata di calura estiva e del solito incendio che riempe qualche riga di giornale sulla stampa locale, potrebbe concludersi qui.
Ma noi oggi eravamo a fianco di chi è intervenuto e, per una volta, vorremmo darvi uno spaccato di quello che si cela dietro le sigle o gli enti, spesso scambiati per stipendifici.
La stragrande maggioranza degli operatori che oggi hanno salvaguardato e difeso dalle fiamme il nostro territorio, sono quei lavoratori forestali di cui si parla spesso senza conoscerne vissuti e potenzialità.
A questi si sono aggiunti altri precari, quelli degli enti comunali, che oggi, nell’emergenza, hanno ricoperto una parte delle funzioni di supporto dei centri operativi comunali di protezione civile.
Senza cadere nella demagogia o nella facile retorica degli slogan, vorremo solo sottolineare come questi lavoratori stagionali, precari loro malgrado, sono una risorsa, una risposta ad alcuni bisogni delle nostre comunità.
Non si può non tenerne conto.
Cercare di rimediare ad una politica che a livello regionale, con l’avvallo dei governi nazionali che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni, ha creato queste emergenze sociali, non è certo facile. Allo stesso modo non può nemmeno passare l’assunto che tutto sia uno spreco e che tutto sia da tagliare, sulla scorta di raffronti, statistiche e numeri che non danno conto della vita reale.
E’ troppo comodo.
Dovremmo fermarci e riflettere sulla comune percezione della realtà; su come vada salvaguardato, insieme al posto di lavoro, il legittimo diritto di ciascuno a non essere considerato un numero ma una risorsa.
In ultimo, un sentito ringraziamento ad ognuno dei lavoratori, precari e non, che difendono, insieme alle istituzioni, i nostri territori“.
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