Il maltempo di questi giorni ha colpito anche Buscemi, dove la “bomba d’acqua” ha danneggiato seriamente l’antica fontana. A darne notizia il sindaco e gli amministratori, che nottetempo hanno provveduto assieme ad alcuni volontari a mettere al sicuro i conci, per un futuro restauro. L’antica fontana era già seriamente deteriorata dal tempo e dalla mancata manutenzione, nonostante i solleciti alla soprintendenza di Siracusa da parte del Comune.
“Nel 2004 – spiega il sindaco Nellino Carbè – la soprintendenza intervenne per il restauro della “fontana grande”, posta all’entrata sud del paese e doveva farlo anche per la “fontana Madre di Dio”, a nord. I lavori di restauro e quindi l’appalto dei lavori furono a cura della soprintendenza. Furono preventivamente numerati tutti i conci delle due fontane. Purtroppo i soldi finirono con il restauro della prima fontana e della seconda rimasero solo i numeri nei conci“.
Sulla vicenda è intervenuto anche lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa: “Un danno alla storia – commenta l’esperto – alla collettività, all’architettura rurale dell’Ottocento. Eppure le segnalazioni non sono mancate, persino la stampa locale il 12 aprile scorso aveva sollecitato l’intervento, indicando le cause del degrado dovute alle radici degli alberi e all’accumulo di detriti dietro il frontespizio. La soprintendenza deve intervenire prontamente, senza perdere tempo. I conci devono essere raccolti con cura e messi al sicuro, a seguire, ma presto, si dovrà provvedere al restauro pensando in prima istanza a mettere in sicurezza il fronte dei detriti che spinge verso la strada. Una vicenda che riaccende i riflettori sul degrado di tanti monumenti che seppur “minori” sono importanti per le comunità in cui si trovano, perché ne raccontano la storia e lo scorrere del tempo che necessitano di interventi urgenti. Lavori che non possono più sostenersi solo grazie alla cura e all’attenzione delle locali amministrazioni ma che necessitano anche di un forte appoggio istituzionale a livello nazionale e regionale, magari con la creazione di un piano ad “hoc“.
Maurizio Aiello
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