“Mani giovani per antichi mestieri”: giovedì si presenta a Siracusa il progetto ideato dal museo Tempo di Canicattini e centro studi Xiridia di Floridia

Coinvolti la Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa, gli enti pubblici, le istituzioni scolastiche e culturali, i musei, le associazioni di categoria, gli artigiani e le piccole imprese. Alla presentazione di giovedì 31 maggio saranno presenti gli enti promotori, le istituzioni coinvolte e gli studenti protagonisti del percorso

Patrocinato perché giudicato meritevole di sostegno dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo di Roma, ideato e progettato dall’Ass. Museo civico Tempo, gestito e promosso dal Centro Studi Xiridia, di concerto con il Sistema Rete Museale Iblei, il progetto “Mani Giovani per Antichi Mestieri” presenta alla stampa, giovedì alle 10,30, nella Sala Workshop dell’Urban Center di Siracusa di Via N. Bixio – Traversa di via Malta, il percorso avviato con studenti degli istituti scolastici di media superiore e giovani disoccupati, ospiti di case di accoglienza, della provincia di Siracusa, per riproporre i mestieri scomparsi legati alla civiltà pre-industriale.

Mani giovani per antichi mestieri è il trasferimento della sapienza insita nei valori del passato e delle nostre origini – precisa meglio la referente del progetto, Cetty Bruno – espressa attraverso l’opera di salvaguardia operata dai musei dell’entroterra ibleo e finalizzata ad azioni concrete volte ad un ammodernamento dello sviluppo economico di questo territorio. Territorio che deve necessariamente imparare a trarre profitto dalla propria cultura”.

I musei, messi in sistema grazie all’opera di coordinamento svolta dal Sistema Rete Museale Iblei (il Museo etnografico Nunzio Bruno di Floridia, il Museo Tempo di Canicattini Bagni, l’Antiquarium del Medioevo sortinese, il museo dell’Opera dei Pupi e la Casa ‘ro Fascitraru di Sortino), sono stati luoghi, insieme alle scuole, di lezioni teoriche svolti con esperti studiosi di etno-antropologia e laboratori didattici con eccellenti artigiani, che hanno permesso la riscoperta di attività lavorative scomparse, quali: lo scalpellino, la sarta, il tintore, il fito-preparatore, il puparo, l’apicoltore, il saponificatore.

Inoltre, il progetto rappresenta un importante tassello per la valorizzazione delle risorse umane – sottolinea Paolino Uccello, presidente della Rete Museale Iblei – in termini di riscoperta delle tradizioni degli antichi mestieri e degli artigiani ancora operanti nel territorio e testimonianza di vita per le nuove generazioni. Occorre riprendere quei lavori caratterizzati dall’originalità e dal pregio del prodotto manuale, che, peraltro attualmente è richiesto dal mercato, ripristinando così le antiche botteghe artigianali. La scelta delle tematiche e delle attività laboratoriali è scaturita dalla consapevolezza di dover orientare i giovani verso la conquista delle radici storiche e sociali di appartenenza, in una chiave di sviluppo sociale sostenibile”.

Coinvolti la Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa, gli enti pubblici, le istituzioni scolastiche e culturali, i musei, le associazioni di categoria, gli artigiani e le piccole imprese. Alla presentazione di giovedì 31 maggio saranno presenti gli enti promotori, le istituzioni coinvolte e gli studenti protagonisti del percorso.


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