Nei giorni scorsi Natura Sicula ha donato all’amministrazione comunale di Palazzolo Acreide tre supporti in ferro e tre targhe di ceramica decorata a mano, destinati alla villa comunale per segnalare gli alberi monumentali e i loro dati biometrici.
“Donati a Palazzolo Acreide – dice il presidente dell’associazione, Fabio Morreale – ciò che avremmo voluto donare a Siracusa, ma di cui non possiamo neanche avanzare la proposta perché la città aretusea è priva di villa comunale”.
La Villa, donata nel 1881 dal palazzolese Vincenzo Messina, barone di Bibbia, con funzioni ricreative e di aggregazione, include nel suo perimetro tre importanti giganti arborei, uno risalente alla data di costruzione della villa, e gli altri due a qualche secolo prima. Si tratta di un Cedro del libano, di un Cipresso comune e di un Leccio. Rispetto al viale centrale, gli alberi si trovano lungo il lato destro, dopo la rotonda.
Il Cedro del Libano Cedrus libani è vicino alla vasca rotonda con ninfee. Il fusto ha una circonferenza di 3,55 m. L’albero ha poco più di un secolo, risale verosimilmente agli anni di costruzione della storica villa. Avrà conosciuto tutto l’impegno e la passione che il barone Messina mise in campo per realizzare il suo sogno.
Il Cipresso comune Cupressus sempervirens, pur essendo pluricentenario, è monumentale per dimensione piuttosto che per età. Il suo fusto a petto d’uomo ha una circonferenza impressionante, 7,18 m. È l’albero più grande della villa e il Cipresso comune più grande della Sicilia. Si staglia fino a 20 m e ha una chioma con 16 m di diametro che assicura fresco e ossigeno a chi sosta nelle panchine sottostanti. A 1,20 m da terra il fusto si divide in 7 palchi. Se volessimo conoscere l’esatta età si dovrebbe eseguire il carotaggio con la trivella di Presler. Pertanto l’età si può solo valutare approssimativamente in 2-3 secoli.
Il Leccio Quercus ilex si trova nell’area del parco giochi. È l’albero più vetusto della villa. La circonferenza del fusto è la più grande che sia mai stata misurata in un leccio siciliano: 5,65 m. Essa è addirittura maggiore rispetto a quella dell’Ilici di Carrinu, il noto leccio etneo erroneamente considerato il più grande (circonferenza 5 m) e il più antico (6 secoli ca.) della Sicilia. Se la matematica non è un’opinione, è il Leccio di Palazzolo Acreide ad essere il più grande e il più antico della Sicilia. Il suo valore ecologico è ancora più importante se si considera che il gigante arboreo è il residuo, insieme ad altre querce meno grandi, dell’antica copertura vegetale di quest’area.
Il sindaco Salvatore Gallo e l’assessore al turismo Maurizio Aiello, compiaciuti della donazione e della segnalazione dei patriarchi arborei, hanno organizzato una serie di visite guidate destinate agli studenti palazzolesi. La messa in posa delle targhe è avvenuta a opera del socio Enzo Marabita.
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