“A Sortino, la scelta del parroco della chiesa dei cappuccini di mostrare ai fedeli un bambinello nero, durante la messa natalizia di mezzanotte stravolge il vero significato della Natività. Sull’altare è stato celebrato un falso storico, non certo un messaggio di uguaglianza, che può rappresentare anzi la forma più alta di razzismo proprio da chi, in modo radicale, tradisce la parola di Dio”. Così Igor Gelarda e Fabio Cantarella, responsabili siciliani enti locali della Lega, commentando la provocatoria iniziativa di frate Matteo Pugliares durante l’eucarestia della notte fra il 24 e il 25 dicembre scorsi. Il cappuccino ha mostrato ai fedeli un bambinello Gesù tutto nero poi riposto nel presepe del convento della cittadina, la cui chiesa è dedicata alla Vergine addolorata.
“Il Presepe è il simbolo evangelico per antonomasia del cristianesimo – aggiunge Nello Bongiovanni, consigliere comunale della Lega nel Siracusano – e non è accettabile che si brandisca in questo modo. Ogni occasione sta diventando buona per apparire l’anti-Salvini, ma ognuno di noi ricopre un ruolo nella vita e bisogna stare attenti a come questo ruolo viene esercitato. Soprattutto in chiesa, sull’altare”.
Nel mondo, dati 2018 del Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa, quasi 300 milioni di cristiani – uno su sette – vivono in un Paese di persecuzione e continuano ad essere il gruppo religioso più sottoposto a violazioni di diritti umani, soprusi e violenze soprattutto in Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh, Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen.
“Si tratta di Paesi da dove non arrivano mai fermi gesti di condanna per le violenze sui cristiani – dicono Gelarda e Cantarella – ma oltretutto è impensabile che tutta l’Africa possa essere accolta in Italia, in Europa. Se affermare questo vuol dire razzismo mostrare un bambinello nero ai fedeli, in Italia, durante la messa di Natale, è pura demagogia”.
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