La sala consiliare del palazzo comunale ha ospitato la serata conclusiva del premio Fava 2016. Nel ricordo di Elena Fava, prematuramente scomparsa giorni fa, numerosi ospiti tra cui il procuratore capo di Siracusa Francesco Giordano, il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita, il dirigente della polizia in pensione Angelo Migliore, il segretario di assostampa Damiano Chiaramonte e il figlio di Giuseppe Fava, Claudio, si sono confrontati sul tema delle mafie , con esperienze, racconti, accadimenti di chi la mafia la combatte ogni giorno.
Al centro del dibattito, la mafia tra storia e attualità, quella odierna, che agisce sottotraccia e s’insinua e si mimetizza nell’economia e nella politica e che adotta la strategia dell’”inabissamento” e delle collusioni, e quella degli anni 80 e 90.
A moderare l’incontro Sebastiano Infantino e Nello Gibilisco che a fine incontro hanno premiato Alessio di Modica, autore teatrale che ha aperto la due giorni dedicata a Fava con lo spettacolo “ossa”.
L’appuntamento annuale con la commemorazione di Giuseppe Fava, giornalista e vittima della mafia in una sera di tanti anni fa rinnova il ricordo ai tanti palazzolesi che lo conoscevano e che magari porteranno un fiore nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale, dove Giuseppe Fava riposa eternamente al riparo di una lapide con l’epitaffio “Se non si è disposti a lottare a che serve essere vivi?”. A Catania invece oggi , avrà luogo la consueta commemorazione alla lapide in via Fava, ex via dello Stadio, strada in cui il cronista fu assassinato con 5 colpi di pistola.
Maurizio Aiello
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