In un’aula calda d’agosto, vuota di cittadini e cronisti, i consiglieri comunali hanno approvato il bilancio. La seduta è stata sicuramente una delle più importanti perché con l’approvazione del bilancio si potrà iniziare a capire il futuro della città, con le spese ad esempio che i singoli assessorati potranno sostenere e su come garantire le adeguate coperture delle varie iniziative. Una chiusura di bilancio, spiegato dal dirigente dell’area economica Giuseppe Puzzo, difficile, a suo dire risultata particolarmente complessa per i continui tagli dei trasferimenti statali, regionali e alle nuove regole di contabilità.
“Le nuove regole di contabilità – ha spiegato Puzzo – applicate nella redazione del bilancio di previsione impongono agli enti la creazione di un fondo crediti di dubbia esigibilità, da utilizzare a copertura di crediti per i quali non è certa la riscossione integrale non consentendo margini di movimento e disponendo quindi di risorse sempre minori”.
Quello approvato è forse uno dei bilanci più striminziti e travagliati dell’amministrazione Scibetta che per far cassa ha deciso di alienare immobili e terreni che, chiaramente, sarà difficile vendere. L’opposizione non ha votato il bilancio, spiegando di non essere d’accordo sulle strategie applicate dalla Giunta e sulla ripartizione di alcune spese ad esempio, pur ringraziando il dirigente Puzzo che è riuscito a portare a termine il bilancio, a differenza di molti comuni della provincia che non riusciranno ad approvarlo nei tempi previsti dalla legge.
Durante il Consiglio spazio anche alla consueta attività ispettiva con il consigliere Cappellani che ha interrogato l’amministrazione sullo stato degli edifici scolastici cittadini e sulla pericolosità della circolazione in via Adige e Giuseppe Fava. A fine seduta, non rimane che fare almeno due considerazioni: una riguardo al bilancio, diventato sempre più uno strumento tecnico che ha sempre meno di politico. Secondo appunto sulla partecipazione sempre minore dei cittadini, nonostante poi, tante volte, si chiedano come vengono spesi i soldi pubblici.
Maurizio Aiello
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