Sabato, 5 aprile, alle ore 11, presso la sala verde del Comune di Palazzolo Acreide, alla presenza del soprintendente di Caltanissetta, già presidente del parco archeologico Eloro e Villa del Tellaro, dott. Lorenzo Guzzardi, della dott.ssa Roksana Chowaniec, dell’università di Varsavia, dell’arch. Giuseppe Lo Porto, presidente dell’associazione culturale SiciliAntica, della dott.ssa Marta Fitula, di SiciliAntica, del sindaco di Palazzolo, dott. Carlo Scibetta, con la coordinazione della dott.ssa Concetta Caruso, di SiciliAntica si è svolta la presentazione dei risultati della campagna archeologica triennale che ha avuto come centro di studio la parte occidentale del parco archeologico di Akrai, oltre alla consegna degli attestati di partecipazione alla campagna stessa.
Il progetto di indagine ha avuto inizio nel 2009 ed è stato portato avanti dalla stessa Chowaniec, la quale, in seguito ad una serie di indagini archeologiche non invasive, quali studi geomagnetici e lo studio delle foto aeree; insieme alla Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa, ha avviato lo scavo di due saggi di indagine archeologica.
Nel 2013, il 22 febbraio, la firma a Caltanissetta e a Varsavia della Convenzione di collaborazione tra SiciliAntica e l’Istituto di Archeologia dell’Università di Varsavia ha permesso ai soci dell’associazione di partecipare, insieme agli studenti ed ai docenti dell’Università all’ attività di scavo archeologico nel sito di Akrai.
Durante lo scavo, svoltosi dal 2 settembre al 18 ottobre 2013, i soci hanno lavorato nell’ area dei due saggi, aperti per la verifica delle anomalie identificate durante la ricerca non invasiva. Il saggio I°, a sud della via principale, è stato successivamente allargato ottenendo le misure 20×15 m. Oltre alle strutture murarie sono stati recuperati diversi reperti di notevole importanza, tra cui numerose spille in osso, lucerne, frammenti di terracotta, monete, ceramica di tipo terra sigillata. I primi strati contenevano materiale archeologico attribuibile ai diversi periodi di attività del sito (dall’età greca a quella tardo antica). Invece, gli strati più profondi si riferiscono ai primi secoli della nostra era, quindi all’età imperiale. Interessantissima la presenza di una parete affrescata e di frammenti dipinti con intonaco.
Il saggio II°, invece, situato a Nord Ovest, è stato allargato verso Sud, per comprendere la variazione dell’ andamento della strada, provocata, probabilmente, dalla presenza di grandi massi di natura vulcanica.
Dai due saggi, nel 2013, sono stati recuperati circa 700 reperti, che alla conclusione della campagna stessa, dopo essere stati opportunamente studiati e schedati sono stati trasferiti presso il Museo Civico di Noto e affidati alla custodia del Servizio del Parco archeologico di Eloro.
Durante la presentazione si è evidenziata l’importanza della collaborazione tra le università e le associazioni culturali, nonché la straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico noto e ancora da scoprire del parco di Akrai, auspicando che questo venga sempre più valorizzato, tutelato e curato, al fine di essere la maggiore fonte di attrazione del turismo culturale.
Alla presentazione è associata una mostra illustrativa presso i locali del Museo dei Viaggiatori in Sicilia, sito in via Maestranza, 5, la quale, dopo essere stata inaugurata in collaborazione con la direttrice, prof.ssa Gringeri-Pantano, rimarrà aperta fino al 22 aprile, secondo orari del museo.
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