La possibilità di creare rete tra gli allevatori attraverso i “Goi”, i Gruppi operativi per l’innovazione e accedere ai finanziamenti previsti dalla Misura 16 dei Fondi europei.
Si è parlato di questo a Palazzolo, nella sala Verde del Municipio, venerdì sera in occasione di una conferenza promossa dall’Ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa che è servita anche per presentare i risultati di una ricerca commissionata dal colosso Cargill (multinazionale americana presente in 70 paesi e operante in Sicilia con uno stabilimento che produce pectina alimentare dagli agrumi) al Consorzio di ricerca filiera carni, ente regionale con sede all’Università di Messina.
La multinazionale estrae la pectina dalla scorza degli agrumi e da tale processo residuano enormi quantità di sottoprodotto denominato pastazzo. L’interesse di Cargill è stato quello di caratterizzare il pastazzo di arancia bionda depectinizzato e di creare un nuovo prodotto miscelando il pastazzo stesso con il melasso di agrumi, ed ha scelto di affidare tale compito “di precisione” alle competenze di Vincenzo Chiofalo, presidente del CoRFilCarni e professore ordinario di Nutrizione e alimentazione animale al Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Messina.
Il CoRFilCarni ha messo a punto un mix nutrizionalmente efficace ed ha condotto prove sperimentali di alimentazione dei bovini da carne sul territorio siciliano, grazie anche al coinvolgimento degli allevatori sempre più intenzionati a produrre carne di alta qualità. I risultati, presentati da Ambra Di Rosa, dottore di ricerca in Produzione e sicurezza degli alimenti di origine animale, hanno messo in luce come i sottoprodotti della filiera agrumicola, lungi dall’essere considerati un rifiuto, oggi finalmente riconosciuti come alimenti zootecnici, posso essere considerati dei veri e propri nutraceutici, utili non solo a migliorare il benessere degli animali che li assumono, ma, utilizzati con competenza tecnica, migliorativi della qualità della carne prodotta.
La composizione del nuovo prodotto di derivazione agrumaria, infatti, ha messo in evidenza un netto miglioramento del profilo lipidico della carne, arricchendola di acidi grassi insaturi, a danno delle componenti sature predisponenti il consumatore a patologie ipertensive. Alla conferenza hanno preso parte molti allevatori, il sindaco Carlo Scibetta, il professore Vincenzo Chiofalo, il capo dell’ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa Michele Giglio e il dirigente dell’ispettorato Giuseppe Taglia.
“E’ importante per il settore agricolo e in particolare per il comparto zootecnico – ha affermato il sindaco Carlo Scibetta – riuscire a utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dalla nuova programmazione 2014-2020, al fine del rilancio della zootecnia di questo comprensorio. Non ci può essere rilancio se non si creano progetti di filiera in grado di tradurre in fatti concreti gli elementi innovativi che la ricerca fornisce”.
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