Palazzolo Acreide, ripulita dai rovi e dalle sterpaglie il sentiero e l’ipogeo “grotta di senebardo”

Si narra che Senebardo Principe Bizantino fece scavare queste catacombe per sé e per la nobiltà a lui vicina. Nella grotta appaiano ancora visibili scritte risalenti a quel periodo

Foto Calleri

Ripulita dai rovi e dalle sterpaglie il sentiero e l’ipogeo chiamata “grotta di senebardo”, che si trova sul sito dell’antica città di Akrai. Al suo interno i maestosi sarcofagi a baldacchino tra i più imponenti, rappresentano l’ultima fase di vita del borgo prima della distruzione da parte dei saraceni. Un vasto panorama si apre innanzi all’ingresso permettendo di osservare da lontano l’antica necropoli protostorica della Pinita.

Un luogo – spiega il sindaco Salvatore Gallo – che dopo un periodo di incuria tornerà ad essere fruibile, non appena termineremo la messa in sicurezza dell’intero percorso. Con l’assessore al turismo Aiello stiamo già programmando un programma di escursioni anche qui in questo luogo, che sarà così apprezzato e riscoperto anche dai giovani.

“Grazie alla solerzia dell’amministrazione comunale – commenta lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa – riemerge dai rovi, dalle sterpaglie e dall’inaccettabile oblio, l’Ipogeo bizantino di Senebardo. Palazzolo Acreide recupera un altro pezzo del suo nobile passato”. Si narra che Senebardo Principe Bizantino fece scavare queste catacombe per sé e per la nobiltà a lui vicina. Nella grotta appaiano ancora visibili scritte risalenti a quel periodo.


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