Grazie al Pon C5 Fse finanziato all’I.I.S. di Palazzolo Acreide dalla Regione siciliana e dall’Ue, un gruppo di studenti ha iniziato un’esperienza di stage di 120 ore sulla “Gestione tecnico-operativa di una fattoria agrituristica”, seguiti dal professor Massimo Ciarcià. Diversi gli indirizzi di studi dell’Istituto: umanistici, linguistici, artistici, tecnici e professionali.
Gli alunni destinatari di questo progetto sono 15, selezionati fra il plesso agrario e quello alberghiero e provengono da Palazzolo Acreide e dai paesi limitrofi: Canicattini Bagni, Ferla, e il borgo di Castelluccio. Si è scelto di fare lo stage in Emilia Romagna, alle fattorie Faggioli, azienda modello per l’Unione europea, per dare l’opportunità ai ragazzi di un confronto con gli imprenditori di un territorio fortemente caratterizzato da una mentalità collaborativa. In questi giorni il gruppo ha puntato l’attenzione sul modo di organizzare l’impresa in Romagna che è di tipo cooperativo, rispetto a quello del territorio Ibleo che tende ad essere individualistico.
Questo permette agli operatori di settore di abbattere i costi di gestione e ad avere più incisività nel mercato. Nel programma di stage, oltre alla esperienza diretta alle fattorie Faggioli, i giovani studenti sono stati protagonisti di una giornata dedicata al marketing e attraverso uno speciale televisivo hanno comunicato ai media le peculiarità del territorio siciliano, attraverso attività di percorsi enogastronomici e di ospitalità. In questa giornata i giovani siciliani hanno messo in pratica tante attività di accoglienza, incontrando una delegazione di amministratori e imprenditori provenienti dalla Bulgaria.
“La formazione scolastica e il mondo dell’impresa – sostiene Fausto Faggioli, titolare delle Fattorie – devono operare in piena sintonia per trasformare la scuola in un centro di eccellenza politecnica. Sarà strategico il ruolo che la scuola riuscirà a ricoprire nella gestione dell’attuale cambiamento economico e culturale, trovando il giusto equilibrio tra la salvaguardia delle forme di sapere tradizionale e la modernizzazione in atto, fornendo ai ragazzi gli strumenti necessari a gestire le loro scelte professionali“.
“Questi stage – aggiunge il prof. Marcello Pisani, preside dell’I.I.S. di Palazzolo A., che ha voluto essere presente per sostenere i suoi studenti – hanno l’obiettivo di utilizzare in un ambito imprenditoriale le conoscenze acquisite nel percorso di studi e di vita, oltre che la capacità di saper interpretare i tempi e la società che li circonda. E con gioia constato come questi percorsi formativi si inseriscano perfettamente in quelli che sono i progetti per le giovani generazioni, ai fini di farli crescere culturalmente e professionalmente. Una crescita fondamentale per loro di tracciare il proprio futuro“.
“Avremo l’opportunità di visitare altre aziende del territorio – fanno sapere i giovani studenti – presidi slow-food, rappresentanti dei Gal e di enti locali. Da queste premesse già immaginiamo cosa potremmo realizzare nella nostra terra unendo alla nuova mentalità imprenditoriale, maturata in questo periodo di stage in Romagna un innovativo modus operandi che ci permetteranno di valorizzare le ricchezze ambientali, culturali ed enogastronomiche che offre la nostra Sicilia.”
“Ho diciotto anni e mi aspetto molto dalla vita – commenta lo stagista Daniele Azzaro – in questa esperienza mi sono confrontato con altre realtà che mi hanno aperto la mente e tempestato di nuove idee per il futuro. Ho potuto osservare che tanti piccoli proprietari terrieri ed allevatori hanno sviluppato una catena di mercato molto grande ed estesa e mi piacerebbe tanto fare come loro e valorizzare i nostri prodotti tipici“.
“Seconde me – gli fa eco lo stagista “Francesco Ciurcina” – questa esperienza lavorativa si è dimostrata molto istruttiva, abbiamo appreso molte cose ed in particolare il modo di fare accoglienza e la sinergia che c’è fra le diverse realtà imprenditoriali. Avviandomi verso la conclusione di questo progetto mi sono reso conto che la scuola non è solo sedersi fra i banchi, studiare e prendere un diploma, ma bensì un’attività che ci fa crescere anche inserendo questi progetti e offrendoci la possibilità di osservare e di riflettere sul nostro futuro grazie ad altre realtà. Spero che la scuola presenti altri progetti in modo tale che tutti noi possiamo parteciparvi e apprendere altre cose, perché in questo mondo non si finisce mai di conoscere“.
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