“Più di cent’anni fa (Canicattini com’era)”: fino all’11 luglio la mostra di stampe di Sergio Carpinteri

Una mostra che guarda al passato per riprogettare il futuro dei canicattinesi, come ha inteso sottolineare lo stesso autore nella presentazione, per ricreare una nuova identità, partendo proprio dalla storia, dalla memoria

Si terrà da domani all’11 luglio, nei locali della Biblioteca comunale “G. Agnello” di via XX Settembre 36 a Canicattini Bagni (orari d’apertura della Biblioteca), la mostra di stampe organizzata dell’artista canicattinese Sergio Carpinteri “Più di cent’anni fa (Canicattini com’era)”, nell’ambito delle manifestazioni del 15° Festival del Mediterraneo approntate dall’Amministrazione comunale.

Una mostra che guarda al passato per riprogettare il futuro dei canicattinesi, come ha inteso sottolineare lo stesso autore nella presentazione, per ricreare una nuova identità, partendo proprio dalla storia, dalla memoria.

“Non esiste città senza la sua memoria – ha scritto Sergio Carpinteri, nella presentazione – come non può esistere un luogo al di fuori del suo rapporto con il resto del mondo. Canicattini nasce, vive e si svilupperà nel futuro solo se avrà una forte apertura verso l’esterno in una dialettica relazionale con altre culture ed altri modi di concepire la vita. Il mio compito, allora, è quello di pilotare questa città nella transizione del nuovo millennio , rispettando e rivendicando la nostra storia d’amore al nostro luogo, un amore matriarcale smisurato, con tanta voglia di farlo, viverlo tanto da lanciarlo nel futuro, ma allo stesso tempo, inserendolo nel flusso costante che lo porterà alla fine, ad inserirci e ad abbattere l’idea delle barriere tra popoli”.

Guardare al passato, scavando nella memoria storica della comunità e dei luoghi vissuti, quello che da un decennio a questa parte è il percorso intrapreso, nella continuità, dalle Amministrazioni alla guida della città, in un’ottica di crescita sostenibile, nell’ambito di un territorio più vasto, quello Ibleo, attraverso la nascita di strutture museale di recupero e conservazione, la presentazione di progetti e la promozione di iniziative e manifestazioni culturali, come quella di Sergio Carpinteri, che a questo guardano, al futuro della propria comunità, senza trascurare le innovazioni del proprio tempo.

La nostra tradizione – scrive ancora Carpinteri -, la nostra cultura ci impone non soltanto di guardare al passato, crocevia delle idee del bacino del mediterraneo ma, anche di ciò che sta accadendo oggi, davanti ai nostri occhi e che influenzerà lo sviluppo delle nostre generazioni future. In fondo, capire significa acquisire gli strumenti che permetteranno di “combattere” la battaglia per affrontare un millennio, il terzo, che si preannuncia anche per noi canicattinesi, quanto mai competitivo. Il modo attuale tende a perdere le connotazioni nazionali per configurarsi in un villaggio globale sotto la spinta delle nuove tecnologie telematiche. Per questo pur rivendicando completamente le nostre radici culturali, è necessario fare uno sforzo per non rimanere al di fuori delle nuove logiche e dalle nuove tipologie e nuovi rapporti sociali”.


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