“La poesia quale espressione dell’anima. Lo strumento con il quale, attraverso la ricerca di una forma linguistica consona al messaggio che si vuole trasmettere e comunicare, si sceglie la “parola” come codice espressivo primario per proiettare emozioni e i propri sentimenti. Perché la poesia scava nel più profondo del proprio io, per conoscere e, soprattutto, per conoscersi. Un percorso che quasi sempre si fa in solitudine (si scrive per se stessi), anche se il più delle volte si sente il bisogno di portare fuori il risultato di questo viaggio interiore, per sollecitare a sua volta emozioni nel lettore, o forse anche per cercare in esso una sorta di complicità. A questa regola non scritta non si sottrae Assunta Fichera“. Così Gaetano Guzzardo, addetto stampa del Comune di Canicattini Bagni, lo scorso sabato, nei locali di palazzo Messina Carpinteri, sede della Biblioteca comunale “G. Agnello”, nel preludio alla presentazione della raccolta di poesia della 57enne siracusana, ma da tempo trapiantata in collina, a Canicattini Bagni appunto, Assunta Fichera, “Le cose sospese” (FdBooks, 2018 – Edizione 1.0).
Presentazione che ha visto la presenza dell’Assessore alla Cultura, Loretta Barbagallo, che ha portato i saluti del Sindaco Marilena Miceli, impegnata in un incontro istituzionale, e gli interventi del Prof. Francesco Ortisi, della flautista Paola Gattinella e della Dirigente dell’Ufficio Cultura e della Biblioteca, Paola Cappè.
La raccolta di Assunta Fichera, studi artistici e formazione umanistica, è stata presentata nell’ambito degli appuntamenti promossi dall’Amministrazione comunale, e curati dall’Assessore Barbagallo, per “Marzo per le Donne”, per ricordare e celebrare la Giornata internazione delle Donne, con un contributo contro la violenza sulle donne, caratterizzato dalla posa di una targa dedicata alle donne vittime di violenza in Piazzetta Dante Alighieri, e ancora da tre momenti nella giornata dell’8 Marzo, con la mostra fotografica “Anime Deturpate” dell’Associazione Focus di Siracusa, l’intervento degli studenti e le docenti del locale Liceo Scientifico “Prof. Michela La Rosa”, con “Vite, esperienze e profili di donne”, un confronto di donne canicattinesi impegnate nelle professioni, nell’arte, nell’imprenditoria e nel sociale, e domenica da “Armonie Liberty – Concerto lirico per le donne” della soprano Sara Di Luciano, accompagnata dal pianista Rosario Sergio Di Luciano, curato dal Museo Civico Tempo.
Un viaggio interiore, dunque, quello di Assunta Fichera, raccontato attraverso 87 brevi componimenti senza titolo, quasi fossero piccole scene, chiusi da un Coro finale, nel quale, come essa stessa rileva, “ossessioni, fantasie, rimpianti, lasciano le cose sospese, perché ignota è la strada che conduce alla chiarità dell’esistenza, e si rimane intrappolati nella periferia dei sentimenti”.
In questo lavorio interiore l’autrice non trova conforto nell’uomo, inteso come umanità, bensì nella Natura, da amare e preservare. E lo fa in piena libertà, perché la poesia è libertà, ricercando la purezza della parola.
«Poesie, quelle di Assunta Fichera – ha detto il Prof. Francesco Ortisi nel suo intervento – che esprimono il suo mondo interiore. E lo fanno attraverso due pulsioni contrastanti. Da un lato, un grande desiderio di “scomposizione” dell’IO, che può diventare una sorta di preludio all’addio. Un canto di morte e di vita, come una sorte di commiato. Un desiderio di scomposizione, però, che non è un desiderio di sparizione, ma qualcosa di diverso, ovvero, ed ecco l’altro aspetto, di scomporsi per “ricomporsi” in una nuova unità, una nuova dimensione, quella della verità di una realtà che non sia superficiale, ma profonda, nel quale ritrovare il senso delle “cose sospese”. Nel quale – ha continuato Ortisi – partendo dalla periferia dei sentimenti, si può giungere al centro dell’esistenza. In questo passaggio della scomposizione e della ricomposizione, il ruolo importante è dato dal rapporto con la Natura, luogo dentro la quale trovare la ricomposizione personale, ritrovare il senso profondo delle cose. Tutto questo viene fatto in uno stile rilevatore, perché i versi di Assunta Fichera sono una struttura lineare, molto chiara, direi trasparente. Una poesia che cura la forma.
E in questo ritrovo una sorte di classicismo della parola che ci riporta a quelle funzioni di riscoperta armonica, nella Natura e della Natura, che fa di queste poesie, da una lato una poesia classicista, dall’altro questo classicismo è attraversato dalla coesione interiore che, invece, è totalmente anti classica. Esprimendo una dissonanza rispetto al vivere nell’esistenza ordinaria. Quindi – ha concluso Francesco Ortisi – il livello tematico e il livello stilistico si tengono strettamente uniti da questa ricerca, che è il senso profondo delle parole delle poesie di Assunta Fichera».
Un’analisi, quella di Francesco Ortisi, condivisa dalla stessa autrice, e rafforzata dalla lettura di alcuni degli 87 componimenti e del Coro finale, intermezzata dagli interventi musicali del flauto di Paola Gattinella, che ha coinvolto i tanti presenti a Palazzo Messina Carpinteri.
«Scrivo perché in fondo la mia è una piccola denuncia velata – ha infine chiarito Assunta Fichera -. Io non condivido questo mondo, questo tipo di organizzazione e di sistema che, se ci pensate, un po’ ci schiaccia. Un dissenso, intanto, che è una denuncia totale, per l’uso che si fa della parola che è assolutamente distorto e inconsapevole. Dobbiamo usare le parole come sono, le parole che hanno una radice nel nostro animo. La mia poesia e le mie parole non hanno finzioni. La poesia è uno stato totale che ti accompagna sempre».
Soddisfatta l’Assessore alla Cultura, Loretta Barbagallo, per la partecipazione all’appuntamento e la condivisione dimostrata nei confronti delle manifestazioni che l’Amministrazione comunale, guidata per la prima volta nella storia di Canicattini Bagni da una donna, ha inteso predisporre per rendere omaggio alle Donne e accrescere la sensibilità e l’attenzione sul fenomeno della violenza nei loro confronti.
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