“Rallentare: in questo paese i bambini giocano ancora per la strada”: benvenuti a Buscemi, dove i bimbi sanno ancora giocare all’aperto

Le tabelle, oltre a ricordare ad automobilisti e motociclisti di rallentare, divulgano molteplici messaggi tra cui quella che ancora oggi è l'essenza del paese montano: un luogo in cui i più piccoli hanno ancora la possibilità di poter giocare in strada liberi e spensierati

Attenzione rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per la strada“. Due cartelli da oggi campeggiano negli ingressi di Buscemi con questa dicitura, grazie all’impegno dell’assessore Salvatore Lea e al geometra Cantone. In un mondo social e sempre di corsa, ci sono ancora piccole e virtuose iniziative dedicate ai più piccoli e a un “mondo” sempre più dimenticato, come quello dell’infanzia.

Le tabelle, oltre a ricordare ad automobilisti e motociclisti di rallentare, divulgano molteplici messaggi tra cui quella che ancora oggi è l’essenza del paese montano: un luogo in cui i più piccoli hanno ancora la possibilità di poter giocare in strada liberi e spensierati. In fondo, giocare per strada fa da sempre parte della nostra cultura. Dalle biglie al gioco della campana per chi ha qualche anno in più, e neanche tante, fino all’inevitabile calcetto con i pali rappresentati da due zaini (o nei casi più disperati, un maglione), una traversa immaginaria, un Super Santos o un pallone di cuoio tutto spelacchiato.

Tutti abbiamo avuto un passato di giochi e di gioco vissuto in strada, altro che playstation, altro che videogiochi. E mentre i ragazzini oggi hanno sempre lo sguardo rivolto verso il basso, verso uno schermo che atrofizza i cervelli e la capacità di socializzare e, diciamolo, anche di stare al mondo, ci sono ancora realtà come quella di Buscemi dove i bambini giocano all’aria aperta, seguendo e inseguendo con lo sguardo rivolto verso l’alto un pallone lanciato da una parte all’altra della strada o della piazza e provano a rincorrerlo.

E quindi, caro autista, attenzione quando entri a Buscemi perché lì c’è ancora un mondo nemmeno troppo distante da quello vissuto fino a qualche anno fa, quello che non può pensare al pericolo della strada se si gioca a pallone pensando solo a divertirsi.

Giulio Perotti


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