I riti della Pasqua a Canicattini Bagni tra fede e tradizione

La processione del “Santissimu Cristu” diventa uno di quei momenti di coinvolgimento collettivo, di dolore, in questa occasione più di altre volte, dopo il tragico fatto di sangue che ha scosso l’intera comunità canicattinese, l’uccisione, per mano del compagno, di Laura Petrolito, la giovane mamma di appena 20 anni

“U lamientu” dei Nuri

Canicattini Bagni si prepara a celebrare la Pasqua con la devozione e la fede di sempre, rinnovando altresì il legame con la memoria e le antiche tradizioni dei Riti della Settimana Santa, caratterizzate, in particolare, il Venerdì Santo con la processione del “Santissimu Cristu” e la presenza dei “Nuri”, devoti vestiti di bianco con una mantella rossa sulle spalle, un corona di spine intrecciata sul capo ed una canna in mano, che cantano “U lamientu”, canto in dialetto siciliano che rievoca i momenti della passione e morte di Gesù, che si tramanda di padre in figlio, recentemente iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, il Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali. “U Lamientu” si alterna con “U Cantu re Virginieddi” ragazze vestite di bianco che aprono la lunga processione per le vie della cittadina.

E la processione del “Santissimu Cristu” diventa uno di quei momenti di coinvolgimento collettivo, di dolore, in questa occasione più di altre volte, dopo il tragico fatto di sangue che ha scosso l’intera comunità canicattinese, l’uccisione, per mano del compagno, di Laura Petrolito, la giovane mamma di appena 20 anni.

Nel corso della lunga processione per le vie della cittadina, tutte le realtà associative, il mondo del volontariato, i quartieri, l’Amministrazione pubblica, l’Agesci, l’Azione Cattolica e i tanti che guardano alla Passione di Cristo e alla Resurrezione quale atto di fede, si alternano nel portare a spalla “l’Ecce Homo”, l’antica statua del 1600 raffigurante Gesù sofferente dopo la flagellazione, realizzata in cartongesso e paglia con all’interno un’asse in ferola, e coperta da un mantello rosso ricamato e da una pesante stola.

Accanto alle celebrazione sacre anche una serie di appuntamenti culturali, approntati dall’amministrazione comunale e curati dall’assessorato alla Cultura, con la collaborazione del Museo Civico Tempo, di artisti, storici e ricercatori, per mantenere viva la memoria e le tradizioni legati alla Pasqua, da tramandare alle giovani generazioni a iniziare dalla scuola. Qui il programma completo.


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