Una giornata di festa, in Piazza Borsellino a Canicattini Bagni, aperta alla comunità che li ha accolti e li sostiene nel percorso di inclusione e integrazione.
È stata ricordata e celebrata così giovedì sera a Canicattini Bagni la Giornata Mondiale del Rifugiato, organizzata dalle strutture dell’accoglienza dei migranti volute ed ospitate dal Comune di Canicattini Bagni e dai Comuni della zona montana, ovvero, lo Sprar Obioma per donne immigrate vulnerabili e lo Sprar Obioma Iblei per famiglie, gestiti dall’impresa sociale Passwork presieduta da Sebastiano Scaglione, e ancora lo Sprar La Pineta per minori stranieri non accompagnati, gestito dall’Associazione “La Pineta” presieduta da Mario Mineo e dall’Arci, e Casa Aylan, comunità per minori non accompagnati gestita anch’essa da Passwork.
Sono stati due i momenti che hanno caratterizzato questo appuntamento internazionale, nel pomeriggio attività ludiche con i bambini di Obioma e della città, e la sera la proiezione del corto animato “Diritto di asilo” realizzato da Luisina Mellao con le ragazze e i ragazzi dello Spar Obioma, dello Sprar La Pineta e di Casa Aylan, incentrato sui diritti dei rifugiati, e tanta musica con il concerto Rockstone Sound con Stonic, Kento e Mikilootzo, e la presenza dei giovanissimi della “Young Street Band”, musicisti della Banda storica cittadina che il prossimo anno festeggia 150.
La Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti.
“Le storie personali di tante ragazze e ragazzi, e delle famiglie ospiti delle nostre strutture – hanno ribadito i responsabili delle tre strutture, Paola Scaglione, Ada Nobile e Andrea Baffo – e i risultati del lavoro di integrazione e inclusione con la comunità e la città che li accoglie, oltre ad essere diventati un modello di “buone prassi” a livello nazionale che il Ministero dell’Interno riporta ogni anno nel suo Report, a fianco delle grandi realtà distribuite e funzionanti nel Paese, sono rappresentati dai momenti di condivisioni come quello di questa sera. Così come da piccolo frammenti di vita, quale può essere la felicità di un ragazzo di Casa Aylan per avere superato con ottimi risultati l’esame di terza media, la foto in piscina di un bambino, figlio di un rifugiato ospite di Obioma, i cui occhi splendono di felicità per l’invito di un suo compagnetto di scuola, o l’entusiasmo dei ragazzi de La Pineta chiamati a giocare nelle squadre locali di calcio per disputare i vari campionati di categoria, o nell’affetto e il sostegno che la comunità canicattinese attribuisce alle giovani coppie che effettuano il loro percorso di vita autonoma”.
La serata è stata l’occasione, altresì, per ricordare il percorso d’inclusione che l’esperienza canicattinese di accoglienza integrata ha avviato in questi anni in sinergia con il Comune.
“Un percorso che per tutti noi è motivo di soddisfazione e di orgoglio – ha aggiunto il Sindaco Marilena Miceli – a testimonianza di una scelta giusta, quella dell’accoglienza, voluta dall’Amministrazione che mi ha preceduto, guidata dall’allora Sindaco Paolo Amenta, attuale Vice Presidente di AnciSicilia che a livello nazionale si occupa del tema dell’immigrazione. Non bisogna avere paura degli altri, di chi viene considerato “diverso”, perché rappresenta, come sta avvenendo nella nostra città, un reciproco arricchimento culturale oltre che sociale“.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo