I Carabinieri della Stazione di Solarino hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto O.M., trentenne cittadino nigeriano, ospite di una comunità del luogo, poiché a suo carico sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza su una violenza sessuale perpetrata nei confronti di una ventenne connazionale.
La vittima, ospite del centro di prima accoglienza di Mineo (CT) ed in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico, è stata invogliata a raggiungere il suo aggressore dietro la promessa di un lavoro come badante per una sedicente donna italiana anziana residente a Solarino.
La ragazza, a cui la falsa proposta è stata avanzata telefonicamente qualche settimana fa, nella giornata di ieri ha raggiunto Solarino e si è incontrata con il connazionale; questi, facendole credere che l’avrebbe accompagnata presso la sede di lavoro, l’ha invece condotta all’interno di un edificio fatiscente e disabitato nelle campagne. Qui, dopo averla denudata con violenza strappandole i vestiti, ne ha abusato. La vittima, dopo la violenza, ha più volte provato a scappare ma è stata bloccata dall’aggressore che l’ha anche percossa.
Riuscita a raggiungere a fatica la strada, la ragazza ha attirato l’attenzione di un cittadino ghanese, trovatosi per caso a passare in quella zona a bordo del suo ciclomotore. Il ghanese, notando i due nigeriani che litigavano animatamente, si è avvicinato ed ha domandato cosa stesse succedendo, frapponendosi fra l’aggressore e la giovane donna. La presenza dell’uomo ha fatto allontanare il nigeriano ed ha consentito alla vittima di essere soccorsa e messa in contatto con i Carabinieri del luogo.
I militari dell’Arma hanno raccolto la denuncia, preoccupandosi prima di tranquillizzare – per quanto possibile – la ragazza. Sulla base dei validi elementi forniti, i Carabinieri hanno avviato un’intensa attività d’indagine che ha consentito l’individuazione dell’aggressore ed il suo rintraccio, nella mattinata odierna, in Siracusa, ove si era recato per chiedere l’elemosina.
I Carabinieri sono anche riusciti ad individuare la casa in cui è avvenuta la violenza. Il sopralluogo svolto all’interno di una stanza fatiscente in cui, in mezzo a sporcizia, rifiuti e bottiglie di alcolici, era presente un materasso consumato con alcune coperte gettate sopra, ha consentito di repertare dei preservativi usati, che saranno confrontati con l’esito del tampone effettuato, nonché dei lembi di tessuto, probabilmente parte dei vestiti strappati alla vittima.
Il fermato, al termine delle formalità di rito, è stato associato questo pomeriggio presso la Casa Circondariale di Cavadonna.
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