Con la Legge regionale 25 del 2012 la Sicilia si è dotata di una normativa specifica sui Geositi che legittima la necessità di un censimento di tutti i Geositi, con acquisizione di dati ed approfondimenti scientifici, e demanda all’assessore per il Territorio e l’Ambiente, attraverso un proprio decreto, l’istituzione del Catalogo Regionale dei Geositi e l’individuazione delle modalità per l’istituzione del singolo Geosito.
Il decreto assessoriale 87 del giugno 2012 istituisce il catalogo regionale dei Geositi della Sicilia, il centro di documentazione dei geositi della Sicilia e la commissione tecnico-scientifica. Il “Catalogo Regionale dei Geositi della Sicilia” attualmente contiene circa 1.400 emergenze geologiche censite con vari gradi di completezza. Pertanto, si procederà alla istituzione, e quindi all’apposizione del vincolo per la tutela, solo per quei “Geositi” per i quali gli approfondimenti scientifici confermeranno i requisiti di rarità e rappresentatività geologica.
Su proposta di Serafina Carbone e Fabio Lentini, docenti al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, e sulla base della caratterizzazione petrologica del geosito a cura dai professionisti Scribano e Manuella (UniCt), lo scorso 3 novembre alla presenza dell’assessore e vicesindaco di Sortino Vincenzo Parlato, dell’architetto Raffa, capo settore Urbanistica, della Prof Carbone e del geologo Pistorio per l’Arta Sicilia, è stato avviato il procedimento di istituzione del Geosito “Diatrema di Costa Giardini” in territorio comunale di Sortino.
Si tratta di un geosito di tipo areale ricadente in località Costa Giardini, nel territorio comunale di Sortino e rientra nel “Sistema dei Diatremi degli Iblei settentrionali (Sicilia SE)”. Il Diatrema di Costa Giardini è una depressione morfologica imbutiforme dal contorno semicircolare aperto a sud, con diametro di circa 700 metri. La roccia incassante è rappresentata dai calcari dei Monti Climiti di età tra 20 e 7 Milioni di anni (Ma) fa. I condotti sono riempiti da prodotti vulcanoclastici della Formazione Carlentini (di età tra 7 e 6 Ma circa), costituiti da brecce, corpi lavici e da blocchi calcarei, a volte di dimensione deca metrica, collassati dalle pareti del condotto.
Queste presentano superfici ondulate, inclinate di circa 50° verso il centro di emissione. Oltre ai prodotti vulcanoclastici sono presenti subordinate lave basaltiche, sia subaeree che sottomarine, due sottili livelli di calcari a coralli, e depositi lacustri. I prodotti della formazione Carlentini affiorano nel settore settentrionale dell’area iblea, tra la dorsale di S. Demetrio a nord e l’allineamento Solarino-Valle Guffari (Buscemi) a sud. Discontinui in affioramento, perché mascherati dalle lave e dai sedimentari più recenti, in sottosuolo hanno maggiore continuità e spessore (fino a 250 metri), come dimostrano i numerosi pozzi per ricerca idrica.
In funzione della distribuzione dei prodotti: breccia d’esplosione, vulcanoclastiti a stratificazione incrociata da antiduna, e ondulata/parallela, sono stati riconosciuti oltre 15 diatremi; geomorfologicamente quello di Costa Giardini rappresenta uno dei migliori esempi. L’interesse scientifico primario del geosito è vulcanologico-petrologico in quanto la breccia d’esplosione presente all’interno dei diatremi contiene frammenti di rocce (xenoliti) sedimentarie e magmatiche crostali e mantelliche di varie dimensioni.
Quelli magmatici hanno diametro variabile da 5 a 30 cm e sono formati in prevalenza da peridotiti, subordinatamente da pirosseniti e gabbri. Pertanto, gli xenoliti magmatici motivano l’interesse globale dei diatremi Iblei, che sono gli unici, nel bacino del Mediterraneo, a contenere una così ricca varietà di litotipi che ci consente di indagare direttamente la litosfera della Sicilia sud-orientale, dal mantello superiore fino ai livelli più superficiali della crosta. Il geosito ha un notevole interesse anche dal punto di vista Geostorico.
La prima segnalazione di condotti diatremici nel territorio nazionale si deve a Fabiani (1911) nell’area di Vicenza, e a Castellarin (1966) e Castellarin e Piccoli (1966) nel Trentino meridionale, per prodotti di circa 60-40 Ma fa. Nell’area Iblea la prima segnalazione di condotti diatremici si deve a Carbone (1979-80) e Carbone e Lentini (1981). Sin dal primo riconoscimento di condotti diatremici nel settore settentrionale della regione iblea, avvenuto oltre tre decenni fa, il centro eruttivo di Costa Giardini è stato luogo di escursioni didattiche effettuate da docenti del Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università di Catania ed, ancor più significativo, luogo di richiamo e confronto scientifico di ricercatori covenuti in occasione di congressi nazionali ed internazionali tenutisi nella regione iblea.
Il sito è facilmente fruibile con vari mezzi e si presta ad escursioni anche libere, in quanto facilmente individuabile, specialmente se sarà valorizzato da cartellonistica.
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