In riferimento alla lettera pubblicata da Sebastiano Valenti, che racconta i motivi della mancata partecipazione del figlio Vincenzo, autistico, a una gita a causa di un’autorizzazione non firmata, riceviamo e pubblichiamo la replica del dirigente scolastico Gloriana Russitto:
“Corre l’obbligo di replicare riferendo con esattezza lo svolgimento dei fatti, considerate le gravi ed infondate accuse mosse alla scuola. La famiglia dell’alunno ha manifestato verbalmente, in occasione di un colloquio con la scrivente, l’intenzione di far partecipare il bambino all’uscita didattica, finalizzata alla visione di uno spettacolo al cineteatro, e le perplessità per la gestione del cambio pannolino eseguito a scuola giornalmente da un operatore (Osa) nel contesto di servizi di assistenza che sono gestiti dall’ente locale.
La scrivente ha precisato che l’autorizzazione all’operatore di recarsi al cinema partecipando all’uscita didattica non è di competenza dell’amministrazione scolastica, non essendo personale alle sue dipendenze. I signori Valenti hanno fatto intendere che avrebbero verificato personalmente interessando l’amministrazione comunale (essendo peraltro uno dei genitori presidente di una locale associazione di genitori di disabili). La scrivente, inoltre, proprio nell’ottica dell’inclusione, obiettivo che la scuola persegue sistematicamente con ogni suo mezzo, ha rappresentato alla famiglia due ulteriori possibilità alternative, qualora il comune per vincoli assicurativi o di gestione del servizio destinato anche ad altri bambini non avesse potuto concedere l’autorizzazione all’operatore.
È stato infatti spiegato che i genitori degli alunni disabili, secondo norma e in base a quanto previsto anche dal regolamento della scuola, possono partecipare alle uscite didattiche come accompagnatori (ma i genitori non hanno ritenuto di voler usufruire di questa possibilità preferendo che il bambino vivesse l’esperienza al pari degli altri piccoli alunni). Come ultima opzione, la scrivente ha quindi suggerito di consentire al bambino di partecipare all’uscita viaggiando con i compagni sul bus, entrando con loro al cinema e facendo tutto insieme ai compagnetti, salvo poi essere accudito al momento del cambio pannolino dagli stessi genitori che avrebbero dovuto, se nelle loro possibilità, recarsi al cinema per tale operazione. Al termine del colloquio, quindi, la scrivente ha chiesto ai genitori del piccolo di essere messa al corrente della loro decisione per i provvedimenti di sua competenza. Le medesime opzioni sono state rappresentate, peraltro, anche dalle docenti che non hanno avuto necessità di consultare la scrivente, data la frequenza con cui si gestiscono situazioni del genere e la condotta adottata regolarmente dalla scuola.
Considerato che nessuna risposta è stata data relativamente all’opzione scelta fra le tre soluzioni possibili (Osa, genitore sul bus e al cinema con il bambino, genitore al cinema al momento del cambio pannolino), che la famiglia non ha rivolto alcuna richiesta all’operatore né all’ufficio competente né all’amministrazione comunale in tempo utile, essendo questa una scuola in cui è consuetudine far partecipare gli alunni disabili financo ai viaggi d’istruzione di più giorni e all’estero e che la scrivente avrebbe potuto personalmente chiedere all’amministrazione comunale (se la famiglia non avesse dichiarato di voler procedere personalmente), non avendo presentato quindi alcuna preclusione, duole constatare che si accusa la scuola e chi vi opera di aver creato condizioni e limiti all’esercizio di diritti mai negati”.
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