Sortino, “Depuratore alla società di Trapani, una scelta giusta”, così l’assessore Parlato

In seguito al fallimento di Sai8, società che gestiva il depuratore comunale di Sortino, l’amministrazione comunale fa sapere di aver dovuto procedere con somma urgenza al riaffidamento nei confronti di società specializzata per la gestione dello stesso, in attesa di svolgere le normali procedure di gara pubblica.

L’assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Parlato, replica alle affermazioni di Nello Bongiovanni di Sortino al Centro, che aveva criticato la decisione di affidare il depuratore a una ditta di Trapani (leggi qui): “Bongiovanni – dice l’assessore – è come sempre poco attento alle dinamiche amministrative, si risveglia dopo un periodo più o meno lungo di letargo e parte all’attacco senza dare le giuste informazioni sui provvedimenti amministrativi. Questa amministrazione comunale ha condotto una battaglia senza riserve contro Sai 8 per la gestione degli impianti idrici, compreso il depuratore comunale, affinchè il servizio rimanesse in mano pubblica e il tempo ci ha dato ragione. Infatti gestiva il nostro impianto sotto costo nella speranza di potersi appropriare, nel tempo, di tutto il servizio idrico nel suo complesso”.

Nel dettaglio, l’affidamento per la gestione del depuratore comporta questi costi: smaltimento fanghi 43 tonnellate mensili al costo di 7.310 euro; smaltimento vaglio 2 t mensili costo 600 euro;
polielettrolita costo 1.000 euro; ipoclorito costo 780 euro; analisi fanghi e vaglio costo 400 euro; analisi refluo costo 600 euro; manutenzione ordinaria costo 800 euro; operaio II livello costo 2.200 euro; processista costo 2.100 euro; utile d’impresa costo 2.368,50 euro; Iva 10% costo 1.815,85 euro. In totale 19.974,35 euro.

Come si evince dal conto economico – prosegue l’assessore Parlato – il risparmio che si avrebbe con una gestione da parte di dipendenti comunali sarebbe riferito solamente al costo dell’operaio di II livello e pertanto irrisorio rispetto al costo complessivo delle spese di gestione. L’utile d’impresa è commisurato alle responsabilità civili e penali che la società si assume al momento della gestione del depuratore e del suo corretto funzionamento. In passato il Comune di Sortino ha provato a gestire l’impianto con personale proprio, ma il risultato è stato più che fallimentare poiché le sanzioni applicate dall’ Arpa ( ente pubblico con il compito di verificare le giuste procedure di trattamento reflui) superavano di gran lunga i risparmi derivanti da tale gestione in proprio“.

Le accuse rivolte da Bongiovanni vengono dunque restituite al mittente. “L’amministrazione comunale ha lavorato e lavora nell’interesse primario della collettività – conclude Parlato – e il non avere svenduto l’acqua pubblica a Sai 8, come accaduto in altri comuni limitrofi, ha dato la possibilità ai cittadini di Sortino di pagare tra le tariffe più basse di tutta la provincia di Siracusa“.


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